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Cronaca
12 Novembre 2024 - 05:00
Il gip di Aosta ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per quattro ventenni del Canavese accusati di sequestro di persona aggravato dalla premeditazione, lesioni personali aggravate e minaccia grave. Gli indagati sono Mario Luca Horotan, di 20 anni, di Ivrea, Loris Alasia (19) di Azeglio, Stefan Liviu Gladea (18) di Ivrea, e Andrei Filippo Muscaliu (20) di Ivrea. La vittima è un ventiquattrenne di Montalto Dora, residente nella stessa area canavesana dei suoi presunti aggressori.
L’aggressione, avvenuta il 7 novembre scorso a Champoluc in Val d'Ayas, ha destato sgomento per la brutalità e per l'apparente freddezza con cui è stata portata a termine. Secondo la ricostruzione della Procura di Aosta, coordinata dal pm Manlio D'Ambrosi, i quattro giovani avrebbero premeditato di raggiungere la vittima sul suo posto di lavoro, un ristorante della località turistica valdostana, per estorcergli circa duemila euro. Un gesto estremo che, secondo quanto emerso, potrebbe derivare da vecchie ruggini o forse da qualche tipo di debito non saldato.
L’agguato e la fuga disperata
Al loro arrivo, la vittima si è vista accerchiata nel luogo di lavoro, un locale noto di Champoluc, dove svolgeva le sue mansioni di cameriere. Di fronte alla richiesta di denaro e alle minacce, il ventiquattrenne ha tentato la fuga, scappando nel vicino bosco nella speranza di mettere distanza tra sé e i quattro aggressori. Tuttavia, il gruppo, determinato e ben organizzato, si è lanciato all’inseguimento senza esitare. E qui emerge un dettaglio che ha reso questo caso particolarmente inquietante: i quattro avevano con loro un drone, che hanno usato per sorvolare la zona e monitorare la posizione della vittima. Un dispositivo che, se normalmente viene usato per scopi ricreativi o per la cattura di panorami montani, in questa occasione è stato trasformato in uno strumento di controllo per un’azione violenta e mirata.
Picchiato, minacciato e caricato in auto
Una volta localizzato, il giovane è stato raggiunto, immobilizzato e sottoposto a una serie di violenze fisiche che hanno lasciato su di lui segni evidenti. I quattro lo hanno colpito ripetutamente, rendendogli chiaro che non avrebbe avuto scampo se non avesse ceduto alle loro richieste. Non si sono limitati alla minaccia e alle percosse: dopo averlo malmenato, lo hanno caricato a forza nella loro auto, minacciandolo anche di morte. Gli inquirenti ipotizzano che lo scopo fosse di spostarsi in una zona più isolata per estorcergli il denaro richiesto, lontano da occhi indiscreti.
La chiamata disperata e l’intervento provvidenziale
Nel mezzo dell’incubo, la vittima è riuscita, in un momento di relativa tregua, a contattare un amico tramite videochiamata. In quella breve comunicazione, il ventiquattrenne ha chiesto in prestito il denaro, evidentemente sperando di placare i suoi assalitori, e probabilmente senza immaginare che l'amico avrebbe reagito con rapidità. Intuendo la gravità della situazione e la disperazione dell’amico, l’interlocutore ha immediatamente allertato i carabinieri della Compagnia di Chatillon/Saint-Vincent.
L’arresto e la custodia cautelare in carcere
L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha permesso di rintracciare il veicolo su cui viaggiavano gli aggressori e di bloccarli. I quattro sono stati fermati e sottoposti a interrogatorio, durante il quale il quadro accusatorio ha preso forma. Le accuse di sequestro di persona aggravato, lesioni personali aggravate e minacce di morte, tutte aggravate dalla premeditazione, sono state ritenute fondate dal giudice per le indagini preliminari, che ha deciso per la custodia cautelare in carcere.
Un’indagine complessa e il rischio di un’escalation
Il caso presenta aspetti particolarmente delicati, in quanto mostra un’escalation di violenza pianificata e attuata con un’organizzazione preoccupante per la giovane età degli indagati. L’uso del drone, in particolare, denota una preparazione che ha colto di sorpresa anche i più esperti inquirenti. L’indagine proseguirà per chiarire il movente e capire se ci siano altri episodi analoghi legati a questo gruppo o eventuali responsabilità di terzi.
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