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Cronaca
14 Novembre 2024 - 12:12
Scoperta una piantagione di marijuana in un casolare: arrestata una 54enne nel cuore del Piemonte
In un angolo remoto del Piemonte, tra le colline che separano la regione dalla Liguria, un casolare apparentemente tranquillo nascondeva un segreto che ha portato a un'importante operazione delle forze dell'ordine. È qui, nel territorio di Pareto, che i carabinieri di Acqui Terme hanno scoperto una vera e propria "fazenda" dedicata alla produzione di marijuana, culminando nell'arresto di una donna di 54 anni.
Tutto è iniziato con un controllo stradale sulla statale del Sassello, una delle arterie principali che attraversano la zona. I carabinieri, impegnati in un'attività di monitoraggio contro lo spaccio di droga, hanno fermato un'auto che ha subito destato sospetti. Alla guida, una donna di 54 anni, il cui comportamento nervoso ha spinto i militari a indagare più a fondo. All'interno del veicolo, una piccola quantità di marijuana era stata abilmente nascosta in un pacchetto di sigarette, un dettaglio che ha aperto la strada a ulteriori accertamenti.
La perquisizione del casolare di campagna, situato in una località isolata di Pareto, ha rivelato una scena degna di un film. Nella camera da letto, oltre 10 chili di marijuana erano disposti in modo meticoloso: parte del raccolto era steso su fili tesi tra le pareti, mentre altre quantità erano già pronte per il consumo, riposte in cassette di plastica per ortofrutta. Ogni cassetta riportava indicazioni precise sulla qualità e l'anno di semina, segno di un'attività ben organizzata e strutturata. Alcune piante, già essiccate, attendevano la pulitura, mentre altro stupefacente era conservato in barattoli di vetro, a testimonianza di un ciclo produttivo completo.
Piantagione di marijuana ad Acqui Terme
La donna, ora accusata di detenzione ai fini di spaccio, è stata posta agli arresti domiciliari dopo la convalida dell'arresto. Questo episodio solleva interrogativi importanti sulla diffusione delle coltivazioni di marijuana in aree rurali e isolate, dove la discrezione del paesaggio naturale offre un riparo ideale per attività illecite. Ma cosa spinge una persona a trasformare un casolare in una piantagione di droga? È una domanda che si intreccia con le dinamiche sociali ed economiche di un territorio che, sebbene lontano dalle grandi città, non è immune dalle problematiche legate al traffico di stupefacenti.
L'operazione dei carabinieri di Acqui Terme non è un caso isolato. Negli ultimi anni, le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli nelle aree boschive e rurali del Piemonte e della Liguria, dove il traffico di droga sembra trovare terreno fertile. La scoperta di una piantagione di marijuana in un casolare di campagna è solo l'ultimo esempio di una tendenza che preoccupa le autorità e che richiede un'attenzione costante.
L'intervento dei carabinieri, che ha portato al sequestro di una quantità significativa di droga, sottolinea l'importanza della presenza capillare delle forze dell'ordine sul territorio. La loro capacità di individuare e smantellare reti di spaccio, anche in contesti apparentemente insospettabili, rappresenta un baluardo fondamentale nella lotta contro il traffico di stupefacenti. Tuttavia, la complessità del fenomeno richiede un approccio integrato, che coinvolga anche le comunità locali e le istituzioni nella prevenzione e nel contrasto di queste attività illecite.
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