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Cronaca

La Setta degli illuminati: false promesse di felicità in cambio di ricchi bonifici

La setta degli “illuminati” nascondeva una trappola: promesse di serenità e soldi per un cammino mai esistito

La Setta degli illuminati

La Setta degli illuminati: false promesse di felicità in cambio di ricchi bonifici

Una storia che mescola inganni e manipolazione psicologica, quella emersa nelle aule del tribunale di Torino, dove un trentaduenne nigeriano si trova a rispondere di circonvenzione d’incapace. L’uomo, residente nel capoluogo piemontese, è accusato di aver raggirato una donna in un momento di fragilità, convincendola ad aderire a una presunta setta “degli illuminati” e sottraendole decine di migliaia di euro.

La vicenda ha inizio durante il periodo più duro dell'isolamento pandemico, quando molte persone si sono trovate sole e isolate, rendendosi più vulnerabili a situazioni di manipolazione. È proprio in questo contesto che il “maestro” riesce a entrare in contatto con una donna quarantenne di origini umbre, all’epoca residente a Orvieto e affetta da disturbo bipolare.

La donna, già provata dai suoi problemi di salute e da episodi maniacali, viene convinta dal trentaduenne a intraprendere un percorso esoterico chiamato “cammino di luce”. Presentandosi come il leader di una setta, l’uomo le promette una via verso serenità e felicità, ma a un prezzo: per entrare nella cerchia esclusiva degli “illuminati”, infatti, la donna avrebbe dovuto acquistare una serie di amuleti esoterici, costosi oggetti indispensabili per il rito di iniziazione.

La trappola e i bonifici di migliaia di Euro

Il “maestro”, una volta conquistata la fiducia della donna, le spiega che il denaro richiesto serve per coprire i costi dei rituali e degli oggetti magici che l’avrebbero resa una nuova adepta. Inizia così a inviarle istruzioni dettagliate su come procedere per diventare parte della setta, completando il percorso di purificazione e raggiungendo la felicità tanto promessa.

A inizio 2021, la donna effettua il primo bonifico di ben 24.100 euro su un conto che, nel giro di poco tempo, viene estinto, impedendo alla vittima di recuperare la somma. Le richieste di denaro, tuttavia, non si fermano. La donna, convinta della bontà del “cammino”, invia altre somme di denaro, difficili da tracciare, fino a un’ulteriore richiesta di 15mila euro.

Truffavano una 40enne con false promesse

A quel punto, il sospetto comincia a prendere forma. La donna, supportata dai familiari e grazie a una terapia intrapresa nel frattempo, capisce che dietro le parole del “maestro” non si cela nessuna via illuminata, ma una truffa ben congegnata.

Decide così di interrompere i rapporti e sporge denuncia nei confronti dell’uomo, che ora è stato chiamato a rispondere del reato di circonvenzione d’incapace davanti al giudice per l’udienza preliminare a Torino. Difeso dall’avvocata Maria Vittoria Prudenza, il trentaduenne dovrà affrontare accuse che potrebbero aggravarsi, soprattutto in caso di identificazione di altre vittime.

Social Network e manipolazione: una trappola per le persone fragili

Il caso ha riportato alla luce un tema sempre più rilevante nell’era digitale: l’uso dei social network per agganciare e manipolare persone vulnerabili. Secondo quanto emerso, il “maestro” aveva contattato la donna sui social, e attraverso un lungo scambio di messaggi era riuscito a sfruttare la sua fragilità, complimentandosi con lei per la “forza” dimostrata nel suo “cammino verso la luce”.

Le promesse di vantaggi economici, insieme a parole di supporto e apprezzamento, hanno aiutato il truffatore a convincere la donna a fidarsi di lui.

L'inchiesta, inizialmente avviata a Napoli, è stata trasferita a Torino, dove risiede l’uomo. Gli inquirenti non escludono che la quarantenne non sia l’unica vittima e che il trentaduenne possa aver tentato di adescare altre persone online, magari con l’aiuto di complici. Le autorità stanno cercando di capire se dietro questa manipolazione si celi una rete più ampia, un’organizzazione che sfrutta l’isolamento e la vulnerabilità delle persone per ottenere vantaggi economici.

La donna, che nel frattempo ha deciso di lasciare l’Italia, è assistita dall’avvocato Giacomo Mariano Tafuro e potrebbe testimoniare contro il suo aguzzino. Questo caso mette in luce quanto sia essenziale prestare attenzione ai rischi della manipolazione psicologica, soprattutto online, dove persone in momenti di debolezza possono essere vittime di raggiri pericolosi.

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