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Cronaca

L'impero di lusso dei coniugi del narcotraffico: maxi sequestro da 2,6 milioni!

Sequestrati denaro, gioielli e immobili a due coniugi coinvolti in un traffico internazionale di stupefacenti

Traffico di droga

L'impero di lusso dei coniugi del narcotraffico tra Torino e Cagliari: maxi sequestro da 2,6 milioni!

In un'operazione che ha il sapore di un thriller internazionale, i carabinieri del nucleo investigativo di Cagliari hanno messo a segno un colpo decisivo contro il traffico di droga, confiscando beni per un valore complessivo di oltre 2,6 milioni di euro. Denaro, gioielli e 14 immobili, tra abitazioni e locali commerciali situati nel Torinese, sono stati sequestrati a due coniugi, un 47enne residente a Venaria Reale e la moglie 46enne di origine cubana residente a Moncalieri. Questa coppia, secondo le indagini, avrebbe accumulato un ingente patrimonio grazie ai proventi di un vasto traffico di stupefacenti che dalla Spagna giungeva fino alla Sardegna.

L'operazione, che ha visto la luce il 7 novembre 2024, affonda le sue radici in una lunga e complessa indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Cagliari. Tutto ha avuto origine da un sequestro di cocaina presso l'aeroporto "El Dorado" di Bogotá, un evento che ha acceso i riflettori su una rete criminale con base operativa in Piemonte.

Questa rete, con connessioni con narcotrafficanti spagnoli, avrebbe orchestrato l'arrivo di numerose partite di droga in Sardegna, un'isola che, per la sua posizione strategica, si è rivelata un crocevia ideale per il traffico di stupefacenti.

L'arresto di gennaio 2022

Già a gennaio del 2022, l'indagine aveva portato all'arresto di 16 persone in diverse città italiane, tra cui Cagliari, Torino, Roma, Pescara, Varese e Oristano. In quell'occasione, furono sequestrati beni legati ad attività criminali, ma l'operazione di oggi rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro il crimine organizzato.

Traffico di stupefacenti che dalla Spagna giungeva fino alla Sardegna

"Le misure patrimoniali eseguite questa mattina - spiegano dall'Arma - sono frutto di un'ulteriore attività investigativa di natura patrimoniale nata nel 2023 e confermano la portata e la pericolosità del network criminale e il ruolo centrale dei due coniugi torinesi nel reimpiego dei proventi del traffico internazionale di droga".

L'ingente patrimonio sequestrato è stato affidato all'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Questa istituzione ha il compito di gestire e destinare i beni sottratti alle mafie, trasformandoli in risorse per la collettività. Un processo che non solo priva i criminali dei frutti delle loro attività illecite, ma che restituisce alla società ciò che le è stato tolto.

L'operazione dei carabinieri rappresenta un colpo al cuore del crimine organizzato, dimostrando come la collaborazione tra le forze dell'ordine e le istituzioni possa portare a risultati concreti nella lotta contro il traffico di droga. Ma la domanda che sorge spontanea è: quanto ancora resta da fare? Il traffico di stupefacenti è un fenomeno globale, un fiume sotterraneo che attraversa continenti e nazioni, alimentato da una domanda incessante e da profitti astronomici.

La sfida è aperta e le forze dell'ordine sono chiamate a un impegno costante e senza tregua. Ogni operazione, ogni arresto, ogni sequestro rappresenta un passo avanti, ma la strada è ancora lunga. La lotta contro il traffico di droga richiede non solo azioni repressive, ma anche interventi di prevenzione e sensibilizzazione, per spezzare quel circolo vizioso che lega domanda e offerta.

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