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Cronaca

Bocconi avvelenati all'area cani in Canavese: Tyson non ce l'ha fatta. "La vita sa essere dura, ciao amico mio"

A mangiare i bocconi anche Athena, che ora è ricoverata in una clinica

Thyson e Athena

Niente da fare per Tyson, il pitbull di 8 anni che negli scorsi giorni è stato avvelenato in un'area cani del Canavese

Siamo a San Maurizio, nel parchetto adibito a fianco alla stazione, dove sono stati individuati alcuni bocconi avvelenati. La comunicazione, ancora provvisoria, era stata pubblicata verso la fine della scorsa settimana sul sito dell'amministrazione comunale sanmauriziese: "L'area sgambamento cani vicina alla stazione ferroviaria - scrivevano - è stata chiusa in via precauzionale in attesa degli esiti degli accertamenti avviati in seguito al decesso di due cani dovuto forse a bocconi avvelenati. Entrambi gli animali avevano frequentato l'area, ma non è ancora certo che abbiano trovato proprio lì i bocconi. Invitiamo dunque i proprietari di cani a prestare la massima attenzione".

Il post sulla pagina del Comune di San Maurizio Canavese

A raccontare la storia di uno degli animali più nel dettaglio, con un post online, è stato anche Stefano Blechic, fondatore del “Bull and Love Rescue”, una realtà che si occupa del recupero di amici a 4 zampe con un passato difficile

"La vita sa essere dura? Assolutamente sì. La vita può essere cattiva? Assolutamente sì. La vita ti può piegare in due? Assolutamente sì... Ed è proprio così che mi sento questa sera, piegato in due". Comincia così il testo pubblicato su Facebook da Stefano, un lungo sfogo per salutare Tyson, ex residente del "rifugio". 

"Tyson è stato con noi per moltissimo tempo - spiega Blechic - dopo anni arriva l'adozione della vita grazie ad Alessandro. Il nostro pitbull è andato a vivere con lui assieme alla meravigliosa Athena. A mesi dall'adozione di Tyson, Juma - la sua compagna di vita - mi muore tra le braccia. Ne sento ancora l'odore e mi asciugo le lacrime. Questo tardo pomeriggio mi arriva poi la telefonata di Alessandro, una di quelle che non vorresti ricevere: Tyson e Athena sono stati avvelenati da dei bocconi in un'area cani"

Da qui, la corsa in clinica, la disperazione dei padroni e gli esami. 

Stefano Blechic, con Tyson (a sinistra) e Juma (a destra)

"Inutile - continua Blechic - l'epilogo è drammatico e Tyson è morto, mentre Athena è molto grave. Chiedo di vedere la salma di Tyson, lo guardo e gli sussurro ciò che ho dentro. Poche parole ma dette dal cuore. Da un cuore spezzato, il mio. Sei stato un bravissimo cane. Vai a correre con Juma e un giorno vi porterò ancora a spasso insieme, aspettatemi"

L'ondata di indignazione e solidarietà che è arrivata via social è stata fortissima, con il post Facebook relativo alla storia del povero Tyson che è stato ricondiviso per più di 400 volte. "Quanto male fa pensare che possa esserci un essere così spregevole da compiere tali gesti e riuscire a dormire la notte. Vi stringo forte tutti, forza Athena. Ciao Tyson, di sicuro dove sei ora troverai la pace che quegli "umani" ti hanno tolto troppe volte" scrive qualcuno, "Io mi domando come sia possibile che ci siano ancora oggi delle persone del genere. Ciao grande Tyson, sei stato una parte fondamentale del Bull And Love Rescue e oggi hai ritrovato la tua dolce metà, anche se troppo presto. Corri e gioca più che puoi meravigliosa creatura". 
A divulgare il luogo dove molto probabilmente gli animali hanno mangiato i bocconi avvelenati è stato proprio Stefano Blenchic: "Non è giusto, è malvagio, fa tanta rabbia pensare che qualche psicopatico possa trovare piacere nel lasciare bocconi avvelenati in un'area cani - dice - che, per la cronaca, è quella di San Maurizio Canavese, dietro alla stazione. Ora non posso far altro che stringermi ad Alessandro ed al suo dolore, non posso far altro che sperare per Athena. Forza piccola guerriera tira fuori il terrier che c'è in te".
E se la storia di questi due cani resta un evento tragico, l'unica consolazione (forse) è che al momento l'area di San Maurizio Canavese è stata chiusa in via cautelativa, scongiurando il pericolo che altri amici a 4 zampe possano finire avvelenati. Con l'occasione ricordiamo che chi abbandona cibo avvelenato o esche nocive, secondo l'articolo 544-bis del codice penale, è punibile con la reclusione da 4 mesi fino a due anni (questo per chi causa la morte degli animali); l'articolo 544-ter, invece, stabilisce che per chiunque causi anche solo delle lesioni a degli animali, la pena è la reclusione da 3 a 18 oppure una multa che va dai 5 ai 30mila euro. 
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