Cerca

Cronaca

Michele, la storia del neonato di 5 mesi ucciso dal pitbull: la Procura apre un'inchiesta

Gli inquirenti indagano su eventuali negligenze della famiglia. Intanto la comunità di Palazzolo Vercellese è sconvolta

Palazzolo Vercellese

Un esemplare di pitbull: alla famiglia di Palazzolo Vercellese sono stati sequestrati anche gli altri due cani

Un piccolo lumino acceso davanti al cancello di una villetta in via Marconi 19 ricorda la tragedia che ha sconvolto il comune di Palazzolo Vercellese, un paese di mille abitanti a pochi chilometri da Vercelli. Ieri, venerdì 17 maggio, alle 18, Michele, un neonato di soli cinque mesi, è stato brutalmente ucciso dal pitbull di famiglia mentre era accudito dalla nonna nel cortile di casa.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il cane di otto anni, di nome Nerone, ha improvvisamente attaccato il bambino, azzannandolo alla testa e al collo. Nonostante l’intervento tempestivo di un vicino di casa che è riuscito a liberare il piccolo dalle fauci dell’animale, le ferite riportate si sono rivelate fatali. La nonna, caduta a terra durante l'aggressione, ha riportato lievi ferite e una frattura al piede.

Allertati dalle urla della nonna, i genitori del bambino, Barbara Saporito e Dennis Cassinelli, rientrati poco dopo dall’aver fatto la spesa, si sono trovati davanti a una scena straziante. In preda alla disperazione, hanno tentato di salvare il figlio, portandolo verso il campo sportivo del paese dove era atterrato l’elisoccorso del 118. Nonostante gli sforzi del personale medico, per il piccolo Michele non c'è stato nulla da fare.

La procura di Vercelli ha aperto un fascicolo per appurare eventuali responsabilità sulla morte del neonato. Le indagini, attualmente in corso, mirano a chiarire se ci siano state negligenze da parte dei proprietari del cane. Nerone, il pitbull responsabile dell’aggressione, è stato sequestrato e trasferito in un canile della zona, dove verrà valutata la sua eventuale pericolosità. Anche gli altri due cani della famiglia sono stati portati via per precauzione.

La comunità sconvolta

La sindaca di Palazzolo, Maria Franca Giorcelli, ha espresso il dolore dell’intera comunità: “È una tragedia che ha scosso tutto il paese. Non c’erano mai state segnalazioni di aggressività da parte del cane, che spesso si vedeva in giro per le strade, sempre al guinzaglio”. La sindaca ha sottolineato l’importanza di una massima attenzione quando un neonato entra a far parte di una famiglia in cui sono presenti cani di razze particolarmente potenti.

L'intervento dell'Oipa

L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) è intervenuta sul caso, definendo Michele “l’ennesima vittima di una moda pericolosa”. L’Oipa ha ribadito la necessità di regolamentare la detenzione di razze canine molossoidi e di migliorare la formazione dei proprietari per la gestione di questi animali. L’organizzazione ha anche evidenziato la mancanza di un elenco ufficiale di razze pericolose in Italia, abolito nel 2009 a causa di discriminazioni razziali e incertezze.

Secondo l’Oipa, la pericolosità di un cane deve essere valutata caso per caso, attraverso segnalazioni al servizio veterinario Asl in caso di morsicature o zuffe tra cani. Tuttavia, l’associazione insiste sull’urgenza di una normativa nazionale che imponga ai Comuni di regolamentare il possesso di determinate razze. La tragica morte di Michele rappresenta un doloroso promemoria della necessità di una maggiore attenzione e responsabilità nella gestione degli animali domestici.

La comunità di Palazzolo Vercellese si stringe attorno alla famiglia Cassinelli-Saporito in questo momento di immenso dolore, mentre si attendono i risultati delle indagini per fare piena luce su questa tragica vicenda.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori