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Il caso

A processo il finto dentista delle Valli di Lanzo a cui è stato sequestrato uno yacht

Lui aiutava un dentista vero, sordomuto, come interprete. Ecco la strana storia

A processo il finto dentista delle Valli di Lanzo a cui è stato sequestrato uno yacht

Lui finto dentista aiutava un odontoiatra vero e sordomuto per fare diagnosi e applicare impianti dentari ai suoi pazienti. 

È iniziato negli scorsi giorni il processo per Gilberto Feroldi, 54 anni e residente a Lanzo, finto dentista che già 2 anni fa era stato denunciato dai NAS, che gli avevano sequestrato uno yacht di 16 metri con più posti letto ormeggiato a Imperia e acquistato con ricavi illeciti. 

Di fronte ai giudici torinesi, assieme a Feroldi, anche Marco Scagno, 46 anni e odontoiatra abilitato, che si sarebbe fatto aiutare dal “collega” come interprete per spiegargli quali fossero i problemi dei pazienti. 

Le indagini erano partite tempo addietro, quando un paziente aveva denunciato di aver subìto danni ai denti dopo un trattamento effettuato da questa “strana” coppia. Nel corso del processo, che è cominciato la scorsa settimana, in aula è stata anche esposta la finta targa affissa su uno degli studi che veniva utilizzato per i trattamenti, targa (poi rimossa e ritrovata) che indicava la scritta “odontoiatra”. 

Le persone identificate come parti offese sono circa una quindicina, con l’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), rappresentata dai legali Paola Pinciaroli e Vittorio Nizza, che si è unita al processo come parte civile. 

Stando alle ipotesi, con il PM Vincenzo Pacileo, i due sarebbero accusati di esercizio abusivo della professione e scambio di persona, visto che sarebbe anche stata utilizzata una carta intestata di un terzo dentista (estraneo alla vicenda).

Secondo l'accusa, Feroldi (difeso dall’avvocato Roberto Saraniti) e Scagno avrebbero operato come dentisti itineranti, alternando la loro attività tra diversi studi non ufficiali situati nelle vie Siccardi e dell'Arsenale, e occasionalmente in via Bionaz. Utilizzando attrezzature portatili, si sarebbero spostati tra i vari luoghi, con l’attrezzatura di volta in volta trasportata in dei borsoni. Il vero dentista, inoltre, non avrebbe mai ricevuto da solo i clienti, ma sarebbe sempre stato aiutato da Feroldi come interprete, che in alcuni casi (senza licenza) avrebbe anche messo le mani in bocca ai pazienti.

Nel mese di maggio, poi, si aprirà anche un altro processo per questa strana coppia, che è accusata di aver causato delle lesioni a un paziente nel giugno 2022. 

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