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Cronaca

Omicidio di Fatmir Ara: maxi dispiegamento di forze dell'ordine al Tribunale di Ivrea per il processo

L'imprenditore, residente a Mathi, era stato ucciso a colpi di fucile nei boschi di San Carlo

Omicidio di Fatmir Ara: maxi dispiegamento di forze dell'ordine al Tribunale di Ivrea per il processo

Un dispiegamento tale di forze dell’ordine non si era praticamente mai visto al Tribunale di Ivrea. Due aule allestite: una per il dibattimento stesso e un’altra, adiacente, appositamente attrezzata con un collegamento televisivo per coloro che desideravano assistere all’udienza. 

È entrato nel vivo, martedì 5 marzo, il processo per l’omicidio di Fatmir Ara, imprenditore albanese residente a Mathi assassinato il 2 settembre 2022 nei boschi vicino a San Carlo Canavese. 

Il processo si preannuncia impegnativo: sono circa una 60ina i testimoni, tra amici, parenti ed ex dipendenti, che parleranno di fronte ai giudici di Ivrea; martedì scorso ne sono stati ascoltati 7. 

Gli imputati sono tre: Davide Osella Ghena, di 32 anni e residente a Nole, che confessò il delitto poco dopo, e anche la sorella Barbara Osella Ghena (46 anni) e l’amico Andrea Fagnoni, 30 anni e residente a San Francesco.  

L’accusa, con responsabilità differenti, è quella di aver organizzato il delitto di Ara, soprannominato “Miri”: il presunto esecutore materiale sarebbe Davide Osella Ghena, difeso dell’avvocato Paolo Campanale che seguirà anche la sorella maggiore, Barbara; Fagnoni è invece difeso dall’avvocato Danilo Delia. 

L’intero dibattimento (che si suddividerà in totale di 9 udienze) avrà l’obiettivo di stabilire le posizioni dei tre imputati e il profilo di Ara, imprenditore che parrebbe aver avuto legami con la criminalità albanese. 

Stando alle ricostruzioni, sembrerebbe che Ara avesse causato un debito a Davide Osella Ghena, avendo ritardato i lavori di costruzione di una cascina di Alba che il nolese avrebbe voluto trasformare in un agriturismo. La risoluzione di questi problemi economici sarebbe sfociata nel delitto: a “Miri” era stato dato appuntamento in un’area boschiva di San Carlo, dove è stato colpito da scariche di pallettoni al petto, alle mani e alle braccia. Una volta per terra, sarebbero ancora stati sparati tre colpi a palla unica. 

Fatmir Ara, l'imprenditore di origine albanese ucciso a colpi di fucile nel settembre 2022

Nel corso dell’ultima udienza, di fronte al giudice hanno parlato la vedova di Ara, un ex dipendente dell’imprenditore ucciso, un suo amico e un altro individuo che con lui avrebbe avuto dei rapporti di compravendita di vino. 

I familiari di Fatmir Ara sono tutelati dagli avvocati Celere Spaziante, Christian Antisso, Antonio Genovese e Giuseppe Pipitone e si sono costituiti parte civile. Durante la pausa nel dibattimento, è stato proprio l’avvocato Spaziante a commentare come, a suo avviso, l’udienza stia dimostrando inequivocabilmente le responsabilità su quanto accaduto, per quanto per un “verdetto” definitivo si dovrà aspettare la fine del processo. 

La prossima udienza, per continuare ad ascoltare gli altri testimoni, è stata fissata per mercoledì 20 marzo.

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