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Pavone Canavese
02 Febbraio 2024 - 23:05
Sparò e uccise il ladro. Fu eccesso colposo di legittima di difesa o omicidio volontario o con dolo eventuale? Lo dovrà chiarire ancora una volta la procura di Ivrea dopo che, in udienza preliminare, la gip Valeria Rey ha invitato la pm Valentina Bossi a riformulare il capo d’imputazione nei confronti di Marcellino Franco Iachi Bonvin, il tabaccaio indagato sin da subito per “omicidio colposo per eccesso di legittima difesa” per aver ucciso a con un colpo sparato dalla calibro 357 magnum Ion Stavila, un moldavo che stava rubando nel bar al piano terra della sua abitazione a Pavone Canavese. Era la notte tra il 6 e il 7 giugno 2019.
Marcellino Franco Iachi Bonvin con la sua avvocata, Sara Rore Lazzaro
Per riformulare, eventualmente il capo d'imputazione, l'accusa avrà tempo venti giorni. (L'udienza è fissata il 21 febbraio).
Una decisione quella della gip che ha sorpreso tutti quanti. Soprattutto la difesa del tabaccaio rappresentata dagli avvocati Sara Rore Lazzaro e Mauro Ronco: “Prendiamo atto dell'invito svolto della giudice per le indagini preliminari e osserviamo che effettivamente la formulazione letterale del capo di imputazione, forse a causa di un refuso dei primi atti di indagine, può apparire non allineata rispetto alle emergenze peritali - tuttavia già all'esito degli approfondimenti investigativi e accertamenti tecnici balistici svolti, l’allora procuratore capo della Repubblica Ferrando contestava nell’avviso di chiusura indagini una ipotesi colposa, e tale contestazione, ancora nei successivi avvisi e nella richiesta di rinvio a giudizio, è stata confermata dalla pm Bossi. Confidiamo pertanto che la procura della Repubblica si risolva a coordinare il capo di imputazione con le emergenze peritali, confermando l'ipotesi di eccesso colposo in legittima difesa”.
Sopreso anche l'avvocato Pier Francesco Uselli, legale di Polina Curos, compagna di Ion Stavila e che starebbe valutando di costituirsi parte civile.
Iachi Bonvin è accusato di aver ucciso Ion Stavila mentre stava caricando su un furgone rubato la macchinetta cambiamonete portata via dal bar sotto casa. (Quella notte il moldavo era in compagnia di altri complici, ma la loro posizione è stata stralciata).
La ricostruzione di quella notte, dunque, fu un'indagine complessa e lunga, caratterizzata da perizie balistiche affidate a consulenti. Relazioni che contrasterebbero tra loro: per il perito della Procura, quella notte, il tabaccaio sparò dal balcone di casa e di colpi ne aveva esplosi 4 o 5 in serie, dal terrazzo di casa dopo che scattò l'antifurto del bar.
Il colpo mortale colpì il moldavo alla schiena, dall'alto verso il basso, Per la difesa, invece, il colpo mortale partito dalla pistola del tabaccaio era stato esploso al piano terra quando Iachi Bonvin si trovò di fronte al ladro.
La tabaccheria di Bonvin
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