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Cronaca

Truffe sul reddito di cittadinanza: nei guai 131 cittadini stranieri

Alcuni di loro avevano dei precedenti penali per reati contro il patrimonio o per spaccio di sostanze stupefacenti

Truffe sul reddito di cittadinanza: nei guai 131 cittadini stranieri

truffa-online (foto archivio)

Hanno beneficiato illecitamente del reddito di cittadinanza per circa 1,7 milioni di euro, 131 cittadini stranieri individuati dalla guardia di finanza di Torino - nell'operazione 'Opcode'. Sono tutti residenti nel capoluogo piemontese, originari di diversi Paesi dell'Africa, dell'Asia, dell'America latina e, in un caso, della Svizzera.

Le Fiamme Gialle hanno scoperto che alcuni di loro avevano dei precedenti penali per reati contro il patrimonio o per spaccio di sostanze stupefacenti e, in alcuni casi, erano persino destinatari di provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale. In una occasione, la percezione indebita si è protratta per 37 mensilità, per oltre 17.800 euro, mentre l'importo più alto ricevuto, relativo a 30 mensilità, è stato pari a circa 32.000 euro.

Gli stranieri stati denunciati alla Procura in relazione all'ipotesi penalmente rilevante di utilizzo di dichiarazioni false finalizzate all'illecita percezione del beneficio.

Le truffe sono state scoperte dai militari della Gdf

Le posizioni irregolari, inoltre, sono state comunicate all'Istituto erogatore per la cessazione dei pagamenti. In relazione al danno erariale generato dai comportamenti criminosi ipotizzati dai finanzieri, è stata infine trasmessa la documentazione anche alla Procura Generale della Corte dei Conti per il Piemonte.

Il Reddito di Cittadinanza, introdotto in Italia nel 2019, è un importante strumento di sostegno economico per le famiglie in situazioni di disagio economico. Tuttavia, come accade con molti programmi di assistenza sociale, anche il Reddito di Cittadinanza non è immune da abusi e frodi.

Le truffe sul Reddito di Cittadinanza rappresentano un problema serio che richiede una risposta vigorosa e coordinata da parte delle autorità competenti. Attraverso una combinazione di controlli incrociati dei dati, collaborazione interistituzionale e campagne di sensibilizzazione, l'Italia sta lavorando per garantire che i benefici del programma siano distribuiti in modo corretto e equo, a coloro che ne hanno realmente bisogno.

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