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Cronaca
20 Ottobre 2023 - 22:41
Emilia Maidaska
Era fuggita dalla guerra, dai bombardamenti su Odessa, la sua città. È morta sull'asfalto di Torino, uccisa da un'auto che l'ha investita mentre attraversava le strisce pedonali per prendere l'autobus e andare a scuola.
La vita di Emilia Maidaska, profuga ucraina, è finita a 16 anni, in una mattina di pioggia battente sul capoluogo piemontese che un anno fa era diventata la sua nuova casa. A pochi passi dalla collina, in corso Casale, all'altezza del civico 246, nel quartiere Madonna del Pilone, in un tratto di strada che fa angolo con via Signorelli.
Un incrocio che chi abita in questa zona definisce "maledetto". Mancavano pochi minuti alle 7 quando Emilia è uscita dalla sede dell'associazione dov'era ospitata. Come ogni mattina la giovane studentessa doveva raggiungere la fermata che la portava in centro, in via Della Rocca, al liceo Artistico Aldo Passoni, dove frequentava il terzo anno, nella sezione G.
È stata travolta da una Volkswagen Bora, che viaggiava in direzione San Mauro, nella cintura torinese. Il primo a prestare soccorso è stato proprio il conducente, un cinquantenne. Ma per Emilia non c'era più nulla da fare. Secondo una prima ricostruzione proprio la forte pioggia potrebbe essere una delle cause dell'incidente mortale, anche perché l'auto non andava così veloce e a quell'ora la zona era ancora buia.
"Non l'ho vista", ha ripetuto l'automobilista agli agenti.
Emilia nel capoluogo piemontese viveva in una comunità per minori, all'interno di un progetto del Comune. "Siamo sconvolti. Era come una figlia per noi", dicono dall'associazione, poi chiedono il silenzio, in rispetto per il loro dolore. La mamma della studentessa è rimasta a Odessa, mentre il padre lavora in Germania, a Berlino.
Ma a Torino la sedicenne non era sola: era riuscita a farsi amare dagli educatori, dagli altri giovanissimi della comunità e dai suoi compagni di liceo. Le foto pubblicate sul suo profilo Facebook raccontano della sua grande passione per il disegno.
Un vero e proprio talento, immortalato negli scatti fotografici, dove si vede la ragazza mentre disegna, sul suo inseparabile album, angoli della città, seduta lungo il fiume Po, immersa in quella tranquillità che le serviva per dimenticare gli orrori della guerra.
L'incidente mortale per alcuni è stata 'una tragedia annunciata'. "Le auto viaggiano veloci e non rispettano il semaforo", hanno spesso denunciato i residenti. Un tratto di strada molto frequentato anche da bambini perché oltre alla casa per minori, proprio a pochi passi da dove è morta Emilia, ci sono anche le scuole elementari e medie 'Crescendo'.
Solo ieri un consigliere comunale di opposizione di 'Torino Bellissima', Pierlucio Firrao, aveva presentato una mozione in commissione, sui pericoli dell'incrocio.
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