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Una disgrazia

Muore per salvare il negozio. Aveva tre figli

Un uomo di 36 anni. Arrestata una donna

Muore per salvare il negozio. Aveva tre figli

incendio

Succede in provincia di Cuneo, ma questa storia è così straziante che non poteva non essere raccontata...

E' la tragica fine di un uomo, gran lavoratore. Viveva in Italia già da una quindicina di anni, di origine cinese, aveva 36 anni. E' morto nel rogo avvenuto nel bazar che gestiva con la moglie a Monticello d'Alba (Cuneo), mentre i loro tre figli erano in Cina.

L'incendio era divampato martedì scorso, ma soltanto a fiamme del tutto spente i vigili del fuoco avevano potuto scoprire il cadavere e la moglie era finita in ospedale a Verduno, proprio per le conseguenze dell'incendio.

La notizia era stata diffusa soltanto due giorni dopo, il giovedì, mentre ieri è trapelato poi che è stato eseguito un arresto: una donna di origini bulgare già nota per altre occasioni in cui avrebbe appiccato il fuoco in negozi per uscire indisturbata senza pagare la merce.

L'uomo morto nel proprio negozio per cercare di salvare moglie e documenti dal fuoco viveva a pochi chilometri da lì, nella vicina Santa Vittoria d'Alba: in paese tutti lo conoscevano come Davide, un nome scelto per comunicare più facilmente con gli italiani del paese. La moglie lo aiutava a mandare avanti il negozio, mentre i loro tre figli piccoli vivono con dei parenti in Cina.

"I bambini tornavano qui ogni estate, con i suoceri o i genitori di Davide. Lui aveva anche provato a inserirli a scuola, ma non si erano ambientati" racconta Bruno Busso, il proprietario dell'alloggio che la coppia affittava. Davide viveva in Italia già da una quindicina d'anni: "Una bravissima persona, corretta, onesta e simpatica. Spero che l'azienda vada avanti, perché le notizie non sono incoraggianti" aggiunge Busso, riferendosi ai danni dell'incendio e alle conseguenze sulla vita di questa famiglia.

Sui gruppi Facebook di Santa Vittoria e Monticello in molti dedicano un ricordo ai due commercianti, definiti "gentili, molto discreti e grandi lavoratori": "È un grave lutto anche per la nostra comunità" dice una signora.

L'arrestata, di cui al momento non sono state fornite informazioni complete, risulta una donna bulgara residente nell'area di Canelli, in provincia di Asti, dove già il 14 settembre si era verificato un episodio analogo.

Ad andare in fiamme era stato un magazzino di scarpe nel centro commerciale "Il Castello", ma nessuno ne aveva subito le conseguenze. Sono dunque i carabinieri di Canelli a procedere con la Procura di Asti, da cui potrebbero arrivare ulteriori informazioni già nei prossimi giorni. L'espediente della donna, che secondo l'ipotesi degli investigatori veniva usato per non pagare la merce desiderata, nel caso di Monticello d'Alba ha causato un morto.

L'omicidio come conseguenza di altro reato potrebbe dunque esser l'accusa di cui rispondere per i fatti avvenuti nel bazar nel Cuneese di articoli per la casa e prodotti per l'igiene lungo la strada statale 231 a Monticello d'Alba, l'Ipershop Express, nell'area industriale-artigianale del paese roerino, dove gli edifici industriali, tutti squadrati e bassi, sono uno in fila all'altro.

Il capannone è stato consumato dal fuoco tra le montagne di merce di ogni genere e ai vigili del fuoco sono servite molte ore per spegnere quell'incendio. Solo dopo hanno potuto scoprire quindi che all'interno c'era il corpo senza vita del titolare.

Pare che fosse rientrato con un estintore per cercare di contenere il rogo, forse temendo che qualcuno fosse rimasto nei locali ormai invasi dal fumo. Sua moglie, intossicata dal fumo, era stata soccorsa dal 118 e ricoverata, non in pericolo di vita.

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