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Multa da 300 euro all'associazione per i manifesti della festa: scoppia la polemica

I volontari dei Ronchi se la sono presa, il Comune prova a spiegare...

Cuorgnè

La multa è stata elevata dalla Polizia Municipale di Cuorgnè

Ha suscitato un certo clamore a Cuorgnè la notizia delle multe per i manifesti affissi al di fuori degli spazi consentiti.

Solitamente in Italia si parla di questo argomento in occasione delle campagne elettorali: spesso e  volentieri i vari partiti, coalizioni e candidati si appropriano degli spazi assegnati ad altri con le conseguenti   denunce e sanzioni. Oppure si va per le spicce e sono gli stessi destinatari degli spazi a strappare i manifesti abusivi e a sostituirli con i propri anche se le procedure sarebbero differenti...

Tutto questo riguarda però la pubblicità elettorale. Poco si parla di quella relativa a manifestazioni, eventi, sagre ecc. che si è abituati a veder comparire nei posti più impensati ma che di rado viene sanzionata, vuoi perché non segnalata vuoi perché, trattandosi di attività svolte a livello di volontariato, si chiude un occhio.

Era avvenuto anche a Cuorgnè finché qualcuno ha avvisato di un manifesto su una rotonda e il Comune è dovuto intervenire. A quel punto i controlli sono diventati più stringenti e a ricevere una sanzione da 300 euro è stata anche l’associazione sportiva dilettantistica che organizza la festa patronale nella frazione Ronchi Maddalena e che se l’è presa piuttosto  a male.

Con le multe sono fioccate le critiche alla giunta cuorgnatese: di contrastare l’operato delle associazioni, di voler fare cassa.

Il Comune di Cuorgnè

A precisare come stiano le cose è il vicesindaco Vanni Crisapulli, che l’attacchino lo ha fatto anche lui in quanto presidente di associazione e che conosce bene la materia.

Non c’è nessuna volontà persecutoria da parte dell’amministrazione – assicura – anzi gli Uffici ci hanno sempre detto di non occuparcene perché era compito loro. Teniamo conto che spesso si tratta di associazioni ai cui aderenti abbiamo chiesto il voto e metterci contro di esse per partito preso sarebbe sgradevole e controproducente”.

Il Codice della Strada però stabilisce regole precise e, in presenza di una segnalazione, diventa inevitabile controllare e reprimere: se non lo facessero, i funzionari comunali verrebbero meno ai propri doveri.

“Tutto nasce – spiega il vicesindaco – da un manifesto della Pro Loco di Sparone. Magari chi ha avvisato i nostri uffici lo ha fatto per questioni di rivalità ma il risultato non poteva che essere quello: verifica e sanzione. Abbiamo individuato altri manifesti collocati in luoghi impropri ed avvisato coloro che li avevano  affissi consigliando di rimuoverli. Se l’intento fosse stato quello di fare cassa non ci saremmo comportati in questo modo ed avrebbero pagato sanzioni doppie o triple. C’è chi se l’è presa a male ed ha commentato:  <Si è sempre fatto così, ora volete cambiare tutto; qui non si può organizzare più nulla>. C’è però anche chi ha apprezzato: una persona che aveva votato per un’altra lista ( e lo sapevo) mi ha doppiamente ringraziato perché – ha detto – non si sarebbe aspettata tanta premura”.

Il punto non è se si possa fare pubblicità ma dove ed in quali modi. “Certo che si può – conclude il vicesindaco - però rispettando le regole stabilite dal Codice della Strada del 1992: in rotonde come quella della Turina è tassativamente vietato. Vorrei collocarvi un cartello che indichi il divieto ma probabilmente è vietato anche quello… Poi ci sono casi in cui manifesti e striscioni sono possibili: ad esempio i ragazzi di Salto, per la manifestazione in programma nei prossimi giorni, hanno chiesto il permesso del privato, avvisato per tempo il Comune e rispettato le distanze previste. E’ questo il messaggio che voglio lanciare, in particolare alle Pro Loco: gli spazi li abbiamo e siamo contenti di concederli. Pagare il  diritto di affissione non costa molto: certo di meno rispetto alla  multa”.

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