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Nuovo Ospedale del Canavese

I cittadini riempiono la sala per l'area Ribes: "Serve il vostro sostegno"

All'incontro organizzato dai sindaci canavesani non è mancato il pubblico

I relatori della conferenza di oggi

I relatori della conferenza di oggi

Dopo la batosta incassata dall'assemblea dell'Asl To4, sessantuno amministratori del Canavese occidentale hanno deciso di radunarsi all'ex Manifattura di Cuorgnè questa sera per divulgare alla cittadinanza il percorso che ha portato alla decisione, presa proprio dai sindaci appartenenti all'area dell'Asl, di collocare nell'area ex Montefibre il nuovo ospedale del Canavese.

Ebbene, i sessantuno sindaci radunatisi stasera a quella decisione si sono sempre opposti. L'hanno fatto in assemblea dei sindaci, l'hanno fatto di fronte a Palazzo Lascaris con un presidio storico. L'obiettivo di questa sera era chiamare a sé i cittadini per dire loro: l'ospedale doveva essere fatto nell'area Ribes.

A tenere le redini della conferenza c'erano la sindaca di Cuorgnè Giovanna Cresto, il sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno, il sindaco di Levone Massimiliano Gagnor, il consigliere comunale valperghese Sergio Bretti e il consigliere di Castellamonte Alessandro Musso.

Sala piena per l'ospedale all'area Ribes

Di fronte a loro una sala gremita. Prime tre file occupate dagli altri amministratori, mentre seduti sulle sedie restanti c'erano i cittadini comuni. Quelli che dalle (non) scelte della Regione verranno toccati in primissima istanza. "Il colpo d'occhio, lo ammetto, è notevole" ha detto Cresto inaugurando la serata e riferendosi alla platea colma di cittadini.

Dopo la conferenza, in cui i sindaci hanno avuto l'opportunità di spiegare i motivi in merito alla preferenza dell'area Ribes per realizzare il nuovo presidio ospedaliero, è arrivato il momento delle domande. Alcune erano particolarmente interessanti. Qualcuno, dal pubblico, ha ad esempio chiesto: e ora che si fa? Si può ancora agire per invertire la decisione di Regione ed Assemblea dei Sindaci?

"Chiederemo ancora alla Regione di rivedere le sue posizioni - ha spiegato Rostagno - perché chi decide di fare l'ospedale alla fine è la Regione, e vorremmo che prendesse atto di quanto ci siamo detti stasera. Ci consulteremo anche per capire se abbiamo delle strade alternative anche se in questo momento siamo, come dire, ancora in una fase 'istruttoria'".

Sessantuno le fasce tricoli presenti

E c'è pure chi arriva a proporre una class action di cittadini. "Non so a cosa potrebbe portare - la risposta di Rostagno -. Qui siamo 61 sindaci uniti e con l'appoggio dei cittadini qualcosa potremo ottenere". Cosa potranno ottenere è difficile dirlo: quel che è certo è che questo sarà il primo di alcuni incontri mirati a coinvolgere quanti più cittadini possibile e a radicare nelle coscienze della gente comune la necessità della battaglia per il nuovo ospedale.

Ciò detto, sarà il popolo sovrano a fare i conti con le decisioni politiche prese a loro favore o a loro spese. L'ha detto chiaramente Rostagno: "Ci saranno le elezioni, in cui con la matita grigia si potrà fare la differenza".

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