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Castellamonte
18 Agosto 2023 - 17:42
Lì con gli occhi lucidi e le lacrime. Lì, nella rotonda Antonelliana per l'ultimo saluto a Matteo Gallo, 39 anni, operatore della Croce Rossa Italiana, trovato senza vita a ferragosto nella sua abitazione.
Si sono tenuti questa mattina, nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo i funerali del giovane padre e Castellamonte si è fermata per stringersi intorno ai familiari, alla mamma Claudia, al papà Beppe, alla compagna Jennifer con gli adorati figli Rachele e Gioele, al fratello Stefano con Claudia, alla sorella Martina con Stefano, al cognato Christopher con Samanta, alla nonna Laura, ai suoceri Angelo e Lorella.
In prima fila il sindaco, Pasquale Mazza, numerosi amministratori comunali, il consigliere regionale, Mauro Fava e un gran numero di rappresentanti delle Forze dell’ordine e delle associazioni e tanti, tantissimi volontari della Cri.
«Di fronte ad una tragedia come quella che la nostra comunità sta vivendo – ha detto nell'omelia l’arciprete di Castellamonte, don Angelo Bianchi – dovrebbero tacere le parole dell’uomo e lasciare spazio solo a quelle della fede. Di fronte alla morte, nulla più possiamo. Siamo qui per essere vicini ai genitori di Matteo, che lo hanno fatto crescere ed educato, alla compagna, ai suoi adorati figli che amava di un amore grande e profondo. Un ragazzo che apparentemente era gioioso, impegnato in tremila attività: la Croce Rossa, nella Protezione civile, nei carabinieri, nei vigili del fuoco. Un ragazzo che era sempre presente e pronto ad ogni emergenza. C’era, per servire gli altri, per schierarsi dalla parte dei più piccoli e dei più poveri, i più disagiati. Era sempre al fianco di chi, in un momento difficile, aveva bisogno di sentire la solidarietà umana. Lui c’era. Proprio come insegna il Vangelo dicendo “avevo bisogno e tu mi hai aiutato” ».
«Matteo ha aiutato tante persone, tutti coloro che erano nella sofferenza e nella difficoltà. C’è stato solo una lacuna nella sua vita, che noi non abbiamo saputo comprendere: il suo dolore – ha aggiunto don Angelo - Probabilmente, lo portava dentro.
Ma noi non siamo stati in grado di aiutarlo in questo momento della sua vita. Qualche segnale l’avrà dato forse. Forse avrà aperto il suo cuore a qualcuno.
Un qualche cosa che lo lacerava. Un qualcosa che nessuno di noi è riuscito a capire. Siamo qui oggi anche per chiedergli scusa. Per non averlo compreso, capito. Per non essere riusciti a penetrare con il nostro affetto e amicizia quella scorza che sembrava burbera del suo carattere, ma sotto la quale c’era un grande amore. Un grande amore per la famiglia e per tutti coloro che ha incontrato. Per questo si è messo al servizio. Ma noi non siamo stati in grado di aiutarlo in questo momento della sua vita. Qualche segnale l’avrà dato forse. Forse avrà aperto il suo cuore a qualcuno. Noi non siamo stati in grado di ascoltare, comprendere e capire. Per questo chiediamo scusa e chiediamo scusa a Matteo per chiedere scusa a tutti quanti chiedono aiuto e noi non siamo in grado di darglielo perché non comprendiamo che ci stanno chiedendo aiuto, tendendo la mano. Finiscono qui le parole dell’uomo, perché non ne abbiamo più per proseguire. Se non la parole del Signore. Siamo qui perché crediamo che il nostro fratello Matteo è entrato in una nuova vita, la vera vita, dentro l’eterno. Abbiamo questa certezza nel cuore: Matteo è al fianco del Signore che lo sta ripagando di tutto il bene che ha fatto e dall’altro del cielo veglierà prima di tutto sui suoi figli e poi sulla sua famiglia e su tutti quanti noi».
Nato nel 1983, Gallo ha ricoperto il ruolo di delegato alle emergenze per la Croce Rossa Italiana ed è stato uno dei coraggiosi "angeli del fango" durante l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna quando si è prontamente recato a Faenza per offrire aiuto a coloro che ne avevano bisogno.
L'allarme è stato lanciato martedì 16 agosto 2023, intorno alle 18:00, quando alcuni suoi parenti hanno trovato il suo corpo privo di sensi nell’abitazione in Via Saint Amand en Puisaye. Il personale medico del servizio di emergenza 118 è intervenuto tempestivamente ma purtroppo non c'è stato nulla da fare.
Tutti i tentativi di salvarlo sono stati vani. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Ivrea.
Appassionato di corsa e sport, amante dei cani e soprattutto del suo Pastore del Caucaso, fin da giovane Matteo Gallo ha coltivato una vocazione umanitaria tanto da unirsi al gruppo Pionieri della Croce Rossa Italiana ad appena 14 anni. Dopo gli studi e un periodo nel servizio volontario nei Carabinieri ha trovato una stabile occupazione nel campo del Soccorso Tecnico, specializzandosi nelle operazioni di emergenza e soccorso della Croce Rossa Italiana. Di recente, si era anche avvicinato al mondo dei vigili del fuoco, seguendo un corso per volontari presso il distaccamento dei pompieri.
«Instancabile, sorridente, solidale e appassionato. Matteo Gallo era un giovane operatore della Croce Rossa Italiana di Castellamonte, accorso a Faenza per aiutare la comunità durante le emergenze alluvionali di maggio – lo ha ricordato Massimo Isola, sindaco di Faenza - La terribile notizia della sua prematura scomparsa ci colpisce e ci rattrista. A nome mio, dell'amministrazione comunale, della Protezione Civile, dell'Ufficio Lavori Pubblici della Romagna Faentina e di tutta la comunità faentina, esprimo il mio cordoglio e la vicinanza alla famiglia e ai figli. Matteo aveva dato tanto a Faenza e ai faentini, lo ricorderemo sempre per l'impegno e la grande generosità che ci ha donato in quei difficili giorni».
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