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Cronaca

C'è un'isola che minaccia la tenuta del ponte e dell'argine di Chivasso!

La denuncia agli enti competenti degli Amici del Po

Chivasso

Il deposito di terreno che minaccia l'argine e il ponte di Chivasso

C’è un accumulo anomalo di “trasporto solido” a monte del ponte sul Po a Chivasso.

Una specie di isola che mette a rischio la tenuta del ponte e l’argine della sponda sinistra in caso di piena del Po.

E’ la denuncia che con una lettera a firma del presidente Andrea Fluttero, già sindaco di Chivasso e senatore, gli Amici del Po rivolgono all’Autorità di bacino distrettuale del Po, all’Agenzia Interregionale per il Fiume Po, alla Regione Piemonte, all’Ente di gestione delle aree protette del Po piemontese, alla Città Metropolitana di Torino e al Comune di Chivasso. 

Un'altra visuale del deposito di terra

A noi pare evidente che la importante quantità di “trasporto solido” proveniente dai torrenti Malone ed Orco, che entra in sponda sinistra nel Po poco a monte del citato sbarramento e del ponte che collega la pianura al piede della collina si trasformi rapidamente in “deposito solido” a causa del rallentamento della naturale velocità delle acque determinato dallo sbarramento alla presa del Canale Cavour - scrive Fluttero nella lettera - . In questo modo, anno dopo anno e piena dopo piena si osserva un progressivo e non naturale “insabbiamento” dell’area compresa tra il torrente Orco ed i manufatti del ponte e dello sbarramento, il tutto a detrimento delle aree fluviali a valle dello sbarramento stesso che ricevono con tutta evidenza meno trasporto solido per alimentare le loro naturali dinamiche”.

Ecco la lettera degli Amici del Po alle autorità competenti.

Gentilissimi,

la nostra associazione attiva da anni ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione del patrimonio naturalistico rappresentato dal Po che a Chivasso è particolarmente ricco per le confluenze dei torrenti Malone ed Orco, la condizione semilacustre determinata dalla diga funzionale alla presa del Canale Cavour e la funzione di cerniera naturalistica tra pianure e collina.

La nostra attività spazia dalle ricerche storiche alla didattica ambientale, dalla attiva partecipazione alle iniziative sui “beni comuni” promosse dall’amministrazione comunale alla vita sull’acqua con i nostri “bricel” e le canoe turistiche con le quali lavoriamo per ridare confidenza alle persone con l’acqua ed il grande fiume.

L'isola

Vivere il fiume in questo modo ed in tutte le stagioni ci consente di “leggerne” la vita, i cambiamenti, le criticità e le esigenze ed è in questo contesto e con la consapevolezza che il nostro è un approccio empirico privo della necessaria base scientifica, che riteniamo utile segnalarVi la situazione che anno dopo anno, piena dopo piena si sta determinando nel “bacino” che artificialmente è creato dallo sbarramento funzionale alla presa del canale Cavour.

A noi pare evidente che la importante quantità di “trasporto solido” proveniente dai torrenti Malone ed Orco, che entra in sponda sinistra nel Po poco a monte del citato sbarramento e del ponte che collega la pianura al piede della collina si trasformi rapidamente in “deposito solido” a causa del rallentamento della naturale velocità delle acque determinato dallo sbarramento.

In questo modo, anno dopo anno e piena dopo piena si osserva un progressivo e non naturale “insabbiamento” dell’area compresa tra il torrente Orco ed i manufatti del ponte e dello sbarramento, il tutto a detrimento delle aree fluviali a valle dello sbarramento stesso che ricevono con tutta evidenza meno trasporto solido per alimentare le loro naturali dinamiche.

Tale situazione peraltro, potrebbe incidere negativamente in condizioni di piene eccezionali, in sponda destra sulle dinamiche di confluenza mel Po delle importanti quantità di acqua provenienti dalla centrale idroelettrica Enel di Galleani nel Comune di Castagneto Po, in centro sulla struttura del ponte ed in sponda sinistra sull’arginatura a protezione della Città di Chivasso.

Andrea Fluttero presidente degli Amici del Po

Empiricamente riteniamo che potrebbe essere opportuno valutare un intervento che sposti a valle l’eccesso di deposito solido accumulatosi a monte dello sbarramento funzionale alla presa del Canale Cavour, ma non abbiamo ovviamente le competenze tecniche per esserne certi.

Per questo motivo ci permettiamo di segnalarVi la situazione, allegando alcune immagini che possono essere utili per meglio comprendere quanto illustrato e nel caso decideste di effettuare un sopralluogo ci rendiamo fin da ora disponibili a fornire supporto logistico con le nostre imbarcazioni.

Cordiali saluti.

Il Presidente

Sen. Andrea Fluttero

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