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Il caso
10 Giugno 2023 - 17:47
Il cinghiale ritrovato stamattina in località Freia
Sono davvero scioccanti le immagini che arrivano da Quincinetto, ai piedi della Valle d’Aosta. A dare l’allarme sono stati alcuni abitanti che nel giro di poco hanno scattato alcune fotografie che ritraggano la carcassa di un grosso cinghiale completamente smembrata a seguito dell’attacco di alcuni lupi.
Del povero animale, un esemplare molto grosso per altro, rimangono solamente più il muso e le zampe, tutto il resto del corpo è stato del tutto divorato.
Ciò che resta del cinghiale sbranato dai lupi
Il fatto risale a questa mattina, sabato 10 giugno, tra le ore 8 e le ore 9: alcuni residenti avrebbero ritrovato i resti del cinghiale in località Freia, vicino alla borgata Scalaro di Quincinetto, a circa 1400 metri d’altezza.
“È arrivato ad avvisarci il nostro vicino di casa - spiega Monica, una degli abitanti del paese - siamo giunti sul posto per le 8.30 e la situazione era quella. Il signore che ci ha allertati ha detto che nel momento in cui è arrivato ha visto un’ombra scappare ed effettivamente sul cinghiale non c’erano né mosche né nulla. Brutto da dire ma il sangue era ancora fresco, quindi non doveva essere successo da molto”.
Attacchi del genere, nella zona, non sono nuovi: nella vicina Borgofranco d’Ivrea a ottobre dell’anno scorso, un capriolo era stato divorato da alcuni lupi, nei pressi della strada che porta a Montalto, a circa una 50ina di metri da abitazioni, cascine e tratti percorsi dai pellegrini della via Francigena.
“Sappiamo che nella zona c’è un lupo che gira da solo e almeno altri 2 che stanno sempre assieme e hanno già fatto altri attacchi - continua Monica - più che altro siamo spaventati. Località Freia è una zona piena di piccole attività e cascine. Noi abbiamo circa 40-50 capre e alcuni dei nostri vicini hanno vacche e pecore. Se casi del genere si verificano in piena mattina con il via vai di gente che c’è in settimana, oltre al danno alle attività, la situazione rischia di diventare molto pericolosa”.
Un evento, quello di stamattina, che ha spaventato la comunità quincinettese, data la velocità con cui gli animali hanno attaccato e il fatto che il povero cinghiale non sia stato sbranato in un luogo isolato. Sulla questione, poi, è intervenuto anche il primo cittadino locale, Angelo Canale Clapetto: "è un fenomeno in espansione - afferma - bisognerà prendere provvedimenti. I proprietari dei greggi, con i loro maremmani, sono tutti allertati. É verosimile che i lupi, non riuscendo più ad attaccare gli animali più piccoli e miti, si stiano "spostando" sui cinghiali".
Stando all’ultimo report di Legambiente, in Italia sarebbero presenti circa 3330 lupi di cui 950 esemplari concentrati nelle regioni alpine: sull’arco montano si contano più di 100 branchi, 67 dei quali sono proprio in Piemonte. La popolazione di questi canidi, per altro, risulta avere un aumento di 1,2 punti percentuali l’anno.
Non è un caso, infatti, che questa primavera alcuni comuni collinari in provincia di Torino avessero pubblicato sui loro siti internet quelle che sono le buone norme di comportamento in caso di avvistamento o incontri ravvicinati con dei lupi, suggerimenti che gli abitanti di Quincinetto farebbero meglio a ripassare. È bene, dunque, non lasciare fonti di cibo (avanzi o sacchetti dell’organico) nei pressi delle proprie abitazioni, tenere i cani sempre al guinzaglio o nei box durante la notte. In caso di incontri con questi animali, poi, è fondamentale non cercare di avvicinarli e non correre via dando loro la schiena, ma allontanarsi gradualmente camminando all’indietro, parlando ad alta voce e agitando le braccia o facendo rumore per far scappare gli esemplari.
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