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Cronaca

La Guardia di Finanza scopre una truffa da 780mila euro alla Banca d'Alba: 7 arresti.

A denunciare l'illecito è stato proprio l'istituto bancario

La Guardia di Finanza scopre una truffa da 780mila euro alla Banca d'Alba: 7 arresti.

Guardia di finanza

I destinatari sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa, riciclaggio e autoriciclaggio: si contesta una frode da 780mila euro ai danni della Banca d'Alba, attraverso un giro di crediti fittizi.

Sette ordinanze di custodia cautelare nell'operazione eseguita nelle prime ore di ieri, giovedì 4 maggio, dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Cuneo. I destinatari sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa, riciclaggio e autoriciclaggio: si contesta una frode da 780mila euro ai danni della Banca d'Alba, attraverso un giro di crediti fittizi.

A denunciare l'illecito è stato proprio l'istituto bancario. È emerso che il rappresentante legale di una società, con la complicità di un altro soggetto gravato da precedenti per truffa e frode informatica, aveva indotto in errore in errore la Banca d'Alba attraverso la presentazione di falsa documentazione commerciale.

Si attestavano inesistenti crediti nei confronti di tre imprese, ignare di tutto, per un importo complessivo di oltre 2,5 milioni di euro. Attraverso la procedura bancaria i truffatori hanno ottenuto una provvista per un valore complessivo di 780mila euro, poi bonificata a società compiacenti.

Alcune di queste erano gestite da soggetti di nazionalità cinese, che ne hanno subito riciclato i proventi con ulteriori movimentazioni verso la Cina. I trasferimenti di denaro, sono avvenuti nel giro di poche ore e a cavallo del weekend, cosicché la banca ne ha avuto contezza solo dopo che si erano perse le tracce del denaro.

Le Fiamme gialle sono riuscite a ricostruire i fatti e soprattutto ad individuare beni e valori riconducibili agli indagati, oggetto di sequestro preventivo. In particolare sono state sequestrate quattro abitazioni e altri dieci immobili, nove autoveicoli e i saldi dei conti correnti degli indagati e delle società coinvolte, per un totale complessivo pari a oltre 600mila euro, che corrisponde alla gran parte della somma oggetto di frode.  

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