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03 Maggio 2023 - 18:09
Ci sono banche e banche. Quelle in cui fai la fila per mezz’ora e quelle in cui tra un po’ ti vengono incontro per aprire la porta. Questo è il senso di Banca d’Alba, questo è il senso del credito cooperativo, ed è per questo che domenica 7 maggio, in occasione dell’approvazione del bilancio, che per inciso si chiude con un utile di 80 milioni di euro e una raccolta record di 11 miliardi (nel 2016 era la metà), ad Alba è in programma una grande festa, con tanto di pranzo della domenica per non meno di 10 mila soci e ne arriveranno in totale forse anche più dei 14 mila dello scorso anno o dei 16 mila di prima della pandemia.
Si festeggiano i 25 anni dalla fusione di tre casse rurali e artigiane nate dalla fine del XIX secolo, quella di Diano d’Alba (1895), quella di Gallo di Grinzane Cavour (1900) e quella di Mezza d’Alba (1899). Ma si festeggeranno anche i 10 anni dall’ingresso nel gruppo (attraverso una fusione) del Credito Cooperativo di Vische e del Canavese e i 5 da quando nella famiglia è arrivata Rivabanca.
foto d'archivio di un'assemblea
Di questo hanno parlato nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina il presidente Tino Cornaglia, il direttore Riccardo Corino, l’Amministratore Gianni Cucco e il socio onorario Gianni Desiderio.
Ma anche dei meccanismi che li animano a cominciare dall’assenza dei dividendi che consente loro di investire molto per la promozione del territorio. Calcolatrice alla mano quasi 600 mila euro in 10 anni limitatamente al Canavese, di cui una parte fa riferimento alle sponsorizzazione delle principali manifestazioni, dal Carnevale di Ivrea alla festa dell’Uva, passando per la “Capitale italiana del libro”.
Tra le novità ce n’è una che fare felici molti soci e semplici cittadini.
“Stiamo per aprire un casa salute a Vische - ha annunciato Cornaglia - Qui troveranno spazio i due medici di base e un centro fisioterapico con professionisti disponibili su appuntamento…”.
“Non voglio fare lo spatus (dare sfoggio in piemontese) ma la rivista Milano Finanza ci ha riconosciuto una prima posizione per la solidità….” s’è fatto paonazzo Cornaglia.
Sempre Cornaglia, poi a raccontare dov’è che questa banca è diversa.
“Durante la pandemia siamo anche diventati un po’ psicologi Un direttore mi ha raccontato di quella signora che si è recata in filiale 4 volte per una bolletta che sarebbe scaduta da lì a due mesi solo per poter parlare con qualcuno e noi non ci siamo tirati indietro..”.
E poi anche di quella volta che Cornaglia mentre stava prendendo il caffè al bar, ha visto entrare un socio che s’è messo a raccontare al barista di sua moglie che era andata dalla parrucchiera per farsi bella, proprio per partecipare ad un’assemblea dei soci.
Insomma sarà anche vero che i conti correnti sono strumenti e non “investimenti” ma in Banca d’Alba, c’è qualcosa di diverso se riescono addirittura a dare un piccolissimo interesse sulle giacenze pari allo 0,1.
Sarà anche poca cosa ma è meglio di niente.
Tra le promesse una in particolare: Banca d’Alba non ha chiuso e non chiuderà mai gli sportelli. “Noi non siamo come gli altri - ci ha tenuto a precisare Cornaglia - Non ci teniamo al rapporto con i nostri soci”.
E parliamo di Caluso, Chivasso, Ivrea, Rivara, Rivarolo, Settimo Torinese, Strambino, Tonengo, Vische e Volpiano. In provincia di Torino se ne aggiungono 8 a Torino, 2 a Moncalieri, una a Chieri e una a Orbassano. Banca d’Alba è pero anche in provincia di Asti con 11 filiali, in provincia di Alessandria con tre, nel Verabano Cusio Ossola con due e in Liguria con una filiale a Genova due in provincia di Imperia e tre in provincia di Savona.
Nel suo marchio un grappolo di uva.
“Ci piace dire che siamo la banca del vino - ha insistito Cornaglia - che significa essere a fianco di chi opera nell’agricoltura e nel turismo…”.
Nel 2018 i soci erano 55.840, oggi sono 62.026… un bel traguardo
“E in Canavese - ha sventolato qualche numero in più Riccardo Corino - Dieci anni fa eravamo 15 mila soci, adesso sono 28.800, quasi un raddoppio…”.
Insomma ce n’è abbastanza per brindare, per essere felici, per guardare alla vita con ottimismo
“Se i soci del 1896 che fondarono il Credito cooperativo di Vische e del Canavese ci stanno guardando e ascoltando altro non potranno fare che esser orgogliosi. Con Banca d’Alba siamo riusciti a portare in canavese servizi e professionalità…” s’è accodato l’amministratore Gianni Cucco.
Infine il socio onorario Gianni Desiderio che fu promotore della nascita di Rivabanca nel 2015.
“Avevamo raccolto 5 milioni di euro - ha ricordato - Sono cambiate le regole con Basilea e non erano più sufficienti per erogare prestiti. Quelli che nel 2017 erano contrari alla fusione oggi vengono a prendere i soldi…”.
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