Cerca

Cronaca

Bandiere bruciate degli Alpini nel giorno della festa

Caccia ai responsabili dell'atto vandalico commesso questa notte a Chivasso

Città in lacrime, è morto il capogruppo degli alpini

Le bandiere bruciate

La celebrazione del centenario degli alpini di Chivasso, prevista per oggi domenica 26 marzo, è stata colpita da un atto vandalico nella notte tra sabato e domenica.

Nel parco di via Po, dove era stato allestito un palco per le celebrazioni solenni, questa mattina presto gli organizzatori hanno fatto l'amara scoperta: le bandiere degli alpini e quelle tricolori posizionate nel palco erano state strappate e bruciate.

L'atto vandalico ha lasciato un profondo senso di amarezza tra gli organizzatori, che si sono subito messi al lavoro per sostituire le bandiere danneggiate.

Nonostante la gravità del gesto, gli alpini di Chivasso hanno dimostrato grande resilienza, riproponendo le bandiere e continuando con la celebrazione del loro anniversario. Tuttavia, l'episodio ha rappresentato un duro colpo per chi si è impegnato e ha creduto nell'evento di oggi.

Alpini alle celebrazioni di questa mattina

Sul posto si sono immediatamente attivati gli alpini, gli operatori di Seta e il personale dell'ufficio tecnico del Comune per riparare i danni subiti. L'identità degli autori dell'atto vandalico non è ancora stata individuata e la polizia locale sta conducendo le indagini per identificare i responsabili e assicurarli alla giustizia.

Parole di condanna sono arrivate anche dalla Regione Piemonte: "Quanto accaduto nella notte a Chivasso è un atto vile, oltraggioso per la Nazione e gravemente irrispettoso dell’onore e del grande valore che gli Alpini rappresentano per la storia italiana - dichiara l'assessore regionale Elena Chiorino -. Non dobbiamo declassare questo attacco a mero atto vandalico, ma chiamiamo le cose con il proprio nome: vilipendio alla bandiera italiana. Confidiamo nel grande lavoro delle Forze dell’Ordine per individuare i responsabili che speriamo possano, pagando per il reato commesso, comprendere la gravità del loro gesto. Ormai siamo dinanzi all’assenza totale di coscienza: si può manifestare il proprio dissenso perché viviamo fortunatamente in un paese democratico, ma lo si deve fare nel rispetto del prossimo, delle regole del vivere civile e della Legge. I fatti recenti dimostrano che non possiamo abbassare la guardia: difendiamo i valori intrinsechi della bandiera italiana, difendiamo la democrazia, non scendiamo a patti con chi non conosce dialogo ma solo violenza e anarchia e dedichiamo del tempo a scuola così come in famiglia per educare i nostri ragazzi al rispetto". 

Non possiamo continuare a permettere che possa passare il messaggio che vale tutto, che si possa compiere qualsiasi gesto”.

Lo afferma il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia.

Non è giustificabile in alcun modo - continua Allasia - ma voglio pensare che questa azione folle sia solo frutto di qualche imbecille. Ma vedendo quello che si sta verificando nel nostro Paese sono preoccupato che si stia innescando un’escalation di emulazioni pericolosa: azioni per dare messaggi, per destabilizzare le istituzioni a tutti i livelli”.

In conclusione, Allasia ribadisce la necessità di fare fronte comune: “Bisogna capire cosa e chi ha agito, non sottovalutando nulla e non mostrando divisioni. La mia grande solidarietà va a tutta la sezione di Chivasso e al suo capogruppo Piero Facciano e al presidente Ana di Torino, Guido Vercellino. I 100 anni della sezione sono un traguardo da celebrare, perché l’impegno per gli altri, volontario, disinteressato e costante, degli alpini continua a rappresentare uno stimolo per tutti coloro che intendono mettersi al servizio delle comunità”. 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori