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Il caso
20 Marzo 2023 - 13:36
Bullismo (foto d'archivio)
"Uno strumento in più per contrastare il fenomeno del bullismo". Così il 29enne sindaco di Cento (Ferrara), Edoardo Accorsi, preferisce definire l'articolo che a breve entrerà nel regolamento di polizia urbana del Comune e che stabilisce di sanzionare le famiglie dei giovani bulli.
Nel nuovo regolamento, che verrà votato il 22 marzo, è stato inserito infatti l'articolo 7 bis, suddiviso in sei commi, che sostanzialmente introduce la possibilità per l'Amministrazione di contestare una sanzione amministrativa da 100 a 300 euro a chi ha la patria potestà dei ragazzini che dovessero tenere in ambito scolastico e fuori atteggiamenti che possono "costituire pregiudizio per la sicurezza urbana e nocumento per la civile convivenza".
In altre parole se sbagliano i figli, pagano anche i genitori. "L'idea nasce dall'esperienza che abbiamo avuto in questo anno e mezzo di amministrazione - spiega il giovane sindaco del Pd - dove siamo stati chiamati ad intervenire in diverse situazioni di bullismo, insieme alla polizia locale, alle forze dell'ordine e alla scuola". Comportamenti intimidatori e aggressivi, che sono vietati "in tutte le aree pubbliche, aperte al pubblico - si legge nel testo del regolamento - all'interno degli istituti scolastici, delle loro pertinenze e sui veicoli del trasporto pubblico", si trasformeranno quindi in multe per le famiglie dei bulli.
E "le violazioni si riterranno accertate, anche sulla mera scorta di informazioni testimoniali assunte da insegnanti, studenti, operatori scolastici e chiunque possa riferire elementi utili". Si tratta di una "cosa concreta - spiega sempre Accorsi -, anche se l'applicazione non è stata ancora testata e dovremo quindi valutare se funziona, ma non siamo la prima amministrazione che lo ha adottato".
Un regolamento simile è già in vigore nel Comune di Lonigo, in provincia di Vicenza e a Cameri, in provincia di Novara, e in entrambi i casi le multe possono arrivare fino a 500 euro. Il sindaco sottolinea che il "nuovo strumento" è una "sintesi istituzionale", discusso prima con la polizia locale, forze dell'ordine e istituzioni scolastiche, che ovviamente dovranno accertare gli atteggiamenti intimidatori o aggressivi. "Non vogliamo certo sostituirci a chi ha già il compito di vigilanza e di intervento in materia di sicurezza, ma questo problema va affrontato tutti insieme". La multa "è anche un incentivo alla consapevolezza delle famiglie, che in alcuni casi tendono a ridimensionare il fenomeno del bullismo. In ogni modo - spiega - ci sarà anche la possibilità per i genitori di tramutare la multa in un progetto educativo e di recupero per il figlio".
Il primo approccio del Comune, infatti, "rimane sempre quello educativo e di sensibilizzazione, perché questo è un tema molto delicato". Qualcuno potrebbe dire che dietro questa scelta si nasconde una manovra per far entrare soldi nelle casse del Comune. "Non è assolutamente questo il motivo, non serve a fare cassa, qui non si parla di multe per le auto in doppia fila, e poi abbiamo introdotto la possibilità di commutare la sanzione. Spero che il regolamento venga votato all'unanimità".
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