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Politica
29 Gennaio 2023 - 18:32
Tasse
Le tasse si pagano. Le multe pure. Questo il segnale che lunedì sera arriverà dal consiglio comunale di Venaria.
All’ordine del giorno c’è infatti un punto con cui il Comune ha formalizzato la propria opposizione al condono su interessi e sanzioni su vecchie tasse e multe fino a mille euro accertate tra il 2000 e il 2015 e mai pagate.
Il condono è previsto dalla legge di bilancio del governo Meloni, recentemente approvata in Senato.
Si chiama “pace fiscale”, ma in realtà è evasione fiscale legalizzata, tipica di certa cultura economica del centrodestra italiano.
Centrodestra con cui evidentemente l’amministrazione di Venaria (anche se sostenuta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) non vuole avere nulla a che fare. E siccome l’applicazione dello stralcio delle cartelle è facoltativa, il Comune ha deciso di opporsi.
E si tratta di un bel segnale, sia chiaro. C’è solo un problema: in consiglio comunale a Venaria siedono una decina di consiglieri tutti appartenenti a partiti del centrodestra.
E a sostenere il governo di Giorgia Meloni c’è, guarda un po’, proprio il centrodestra. Una situazione da neuro.
Accettare il condono, per il Comune di Venaria, avrebbe voluto dire rinunciare ad una bella cifra.
“Dalle verifiche effettuate dai competenti uffici comunali - si legge nella delibera presentata in Consiglio Comunale - nell’area riservata dell’agente della riscossione risulta che i carichi iscritti a ruolo di importo inferiore a mille euro ammontano a circa 5 milioni e mezzo di euro di cui sarebbero stralciati, per quanto disposto dall’articolo 1, commi 227 e 228, legge 29 dicembre 2022, n. 197, circa 1 milione e 600 mila euro”.
Un pezzettino della delibera che verrà discussa domani in Consiglio Comunale
Ecco, l’amministrazione ha scelto di non rinunciare alla possibilità di portare a casa 1 milione e 600 mila euro.
Negli ultimi giorni molti sindaci hanno detto che non hanno intenzione di rinunciare a quelle somme, spesso ingenti. Molto dipende dalla capacità di riscossione, che è diversa da comune a comune: nel 2021, per esempio, a Napoli è stato pagato soltanto il 15,9% delle sanzioni arrivate, a Roma il 35,2%, a Milano il 55%.
Il Sindaco di Venaria, Fabio Giulivi
Secondo le stime dell’ANCI, l’associazione dei comuni italiani, se tutti i comuni applicassero il condono rinuncerebbero complessivamente a 350 milioni di euro. In realtà dalle dichiarazioni fatte da sindaci e assessori al Bilancio sembra che gli importi siano decisamente superiori. L’ufficio ragioneria del comune di Torino ha stimato che dal 2000 al 2015 soltanto in città non siano state pagate tasse e multe per 205 milioni di euro, di cui moltissime rientrerebbero nello stralcio. «Se il governo ci darà le coperture per poter fare la rottamazione, è ovvio che accetteremo», ha detto l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli. «Il problema è che oggi pare che queste coperture non ci siano». Secondo il Corriere della Sera, anche i comuni di Milano e Roma sembrano intenzionati a non aderire. Soltanto a Roma si stima che le cartelle esattoriali del periodo considerato dal governo ammontino a 240 milioni di euro.
In molti casi il costo per recuperare gli arretrati è significativo e potrebbe essere più conveniente aderire al condono, ma diversi sindaci hanno detto che non lo faranno anche per rispetto di chi ha pagato nei tempi previsti.
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