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Cronaca
27 Gennaio 2023 - 23:37
Chef Rubio
Nella giornata che in tutt'Italia celebra la memoria dell'Olocausto venti persone, tra cui medici e professionisti, sono state denunciate dai carabinieri di Milano per le ingiurie postate sul web contro la senatrice Liliana Segre, sopravvissuta alla deportazione ad Aushwitz.
La senatrice a vita Liliana Segre
L'accusa, per tutti, è diffamazione a mezzo telematico con l'aggravante delle motivazioni religiose, etniche o razziali, anche se, come è stato riferito, in nessuno dei casi analizzati sono state riscontrate minacce.
Le indagini ufficialmente sono partite il 6 dicembre 2022 quando la stessa Segre si è presentata ai carabinieri di Milano per denunciare una serie di minacce e ingiurie on line avvenute tra ottobre e dicembre 2022, e sono state portate avanti dalla sezione telematica del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Milano che ha dato un nome una serie di profili anonimi da cui la Segre avrebbe ricevuto i commenti ingiuriosi.
Gli identificati sono 17 uomini e 3 donne, tra i quali professionisti, di varia estrazione sociale ed età, che sono stati segnalati all'autorità giudiziaria, che ora dovrà decidere chi iscrivere per il reato ipotizzato.
La maggior parte degli identificati è nelle fasce di età 50-60 anni e 35-40 anni, con il più anziano che ne ha 74 e il più giovane 21.
Ampio il territorio di provenienza: quattro abitano in Calabria, tre in Veneto, altri tre in Piemonte, tre in Lazio e uno a Milano, un artigiano.
Dalle indagini non sono mersi gruppi organizzati, anche se ricorrono idee no vax oltre che antisioniste e antisemite.
Tra loro un agente di commercio, svariati disoccupati, alcuni liberi professionisti, due medici (un oncologo) e un'infermiera, forse appartenenti all'ala no-vax, dato che sul tema dei vaccini la Segre si era espressa pubblicamente.
L'unica persona con precedenti 'politici' è un 47enne residente a Pietrasanta (Lucca) che nel 2014 è stato denunciato per apologia di fascismo durante una manifestazione.
La persona più esposta mediaticamente e coinvolta nell'indagine è Chef Rubio, che a più riprese ha imputato alla Segre di non commentare mai la cosiddetta questione palestinese: sarà ora l'autorità giudiziaria a decidere se lo abbia fatto in modo lecito, esercitando il diritto di critica, o ingiuriando o peggio, usando frasi antisemite.
Ancora oggi, su Twitter, Chef Rubio commenta la recente strage di civili avvenuta a Jenin nel corso di un'offensiva Israeliana con vari post, in uno dei quali si legge "E la Segre muta".
"I principi che informano la nostra Costituzione repubblicana e la Carta dei Diritti Universali dell'Uomo sono la radicale negazione dell'universo che ha portato ad Auschwitz - ha detto oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella -. Principi che purtroppo, vediamo minacciati nel mondo da sanguinose guerre di aggressione, da repressioni ottuse ed esecuzioni sommarie, dal riemergere in modo preoccupante, alimentato dall'uso distorto dei social, dell'antisemitismo, dell'intolleranza, del razzismo e del negazionismo, che del razzismo è la forma più subdola e insidiosa".
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