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Il caso

Il Comune aveva una convenzione con il ristorante della 'Ndrangheta

Una incredibile rivelazione durante il processo

il ritorno della 'ndrangheta

'ndrangheta

La vicenda non ha nulla di penalmente rilevante. Va detto. Ma il fatto che i dipendenti del Comune di Volpiano, sovente, si recassero a pranzo presso il ristorante La Corte di Giuseppe Vazzana, è una questione di opportunità. Il ristorante era, infatti, convenzionato con il Comune di Volpiano (avvocato Giulio Calosso), parte civile nel processo contro Giuseppe e Mario Vazzana, Domenico Aspromonte, Antonio Agresta, accusati di essere affiliati alla 'ndrangheta, Domenico Spagnolo, chiamato a rispondere di estorsione con l'aggravante del metodo mafioso e l'ispettore Paolo Busso, vigile del Comune di Volpiano, accusato di abuso d'ufficio. A Ivrea è in corso il dibattimento su una “costola” del processo Platinum Dia.

La vicenda della convenzione è emersa, giovedì, in aula a Ivrea, raccontata dall’ex comandante della polizia locale di Volpiano, Paolo Bisco, teste della Dda per rispondere sui rapporti dell’ispettore di polizia municipale Paolo Busso. Secondo l’accusa, Busso, avrebbe favorito Giuseppe Vazzana su alcune violazioni del codice delle strada (ben sei), tra multe per mancata revisione, mancato pagamento della sosta sulle strisce blu e decurtazione di punti della patente.

Secondo il pm Valerio Longi, Busso avrebbe ingannato Cristina Tarabolo, l’impiegata dell'ufficio anagrafe del Comune di Volpiano, per introdursi nel sistema anagrafico del Comune di Volpiano e controllare l'indirizzo dell'ex comandante dei vigili Franco Roffinella, su richiesta, sempre, di Giuseppe Vazzana, che lo cercava insistentemente perché non rispondeva al telefono: secondo gli investigatori lo avrebbe chiamato ben 26 volte per alcuni debiti pregressi. 

Infine l’ex capo dei vigili Bisco ha raccontato come l’ispettore Busso fosse uno dei quattro responsabili dell’Ufo Verbali del Comune. Incalzato dalle domande del Pm, Bisco, ha spiegato le multe non pagate e ha ricordato: “Nel triennio 2017-2019, mancavano circa 300 euro sull'incasso, quindi è stata fatta una segnalazione alla Corte dei Conti”.

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