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Rivarolo

È morto Antonino Battaglia: finì in carcere nell'operazione Minotauro

È stato segretario comunale a Rivarolo: il suo arresto fu il primo tassello che portò al commissariamento del comune

Antonino Battaglia

Antonino Battaglia

È morto stanotte a 68 anni Antonino Battaglia. Ne avrebbe compiuti 69 tra meno di dieci giorni. Fu segretario comunale di Rivarolo Canavese per quindici anni, e in questa posizione venne arrestato e finì in carcere nel giugno 2011 nell'ambito dell'operazione Minotauro.

Quell'arresto fu il primo passo che portò, l'anno successivo, allo scioglimento del Comune da parte del Governo per infiltrazioni mafiose. Il sindaco, all'epoca, era Fabrizio Bertot, oggi capogruppo della minoranza consiliare di Riparolium.

Nel processo che si era aperto nei confronti di Battaglia era stata poi esclusa l'aggravante mafiosa, inizialmente ipotizzata nel reato di voto di scambio a favore proprio di Bertot, che nel 2009 era candidato al Parlamento europeo. Battaglia fu comunque condannato a un anno e 4 mesi di reclusione dalla Corte d'Appello di Torino. Bertot non fu mai indagato per alcuna ipotesi di reato.

Per Battaglia, invece, finì col reato derubricato a semplice illecito elettorale. Il segretario finì nuovamente nei guai nel maggio 2016, quando fu processato per minacce aggravate dal metodo mafioso quando svolgeva l'attività di segretario comunale a Ceresole Reale.

A denunciare lui e l'ex vicesindaco di Ceresole Tiziana Uggetti nel giugno del 2011 era stato un artigiano che si era ricordato di una frase pronunciata da Battaglia un anno prima, quando si presentò dagli amministratori del paese per chiedere come mai venisse escluso da ogni appalto.

L’artigiano registrò di nascosto la conversazione e la frase incriminata. “In Calabria l’avremmo risolta diversamente” aveva detto Battaglia. E Ugetti aveva aggiunto che il sistema calabrese “forse è quello migliore”. Toccò alla Dda Torinese effettuare le perquisizione negli uffici comunalie.

“Quando l’ex segretario disse quelle parole – sottolineò più volte il suo legale, Franco Papotti – intendeva che in Calabria si sarebbe risolta al bar, amichevolmente. Il senso è opposto rispetto a ciò che sostiene l’accusa”. Battaglia venne assolto dal giudice del tribunale di Ivrea perchè "il fatto non sussiste".

Battaglia era nato a Brancaleone, in provincia di Reggio Calabria. Aveva cominciato a lavorare nel 1980, facendo il Praticante Procuratore Legale al Tribunale di Locri dove, nel 1984, superò l’esame.

Il 2 maggio 1984, dopo aver superato il concorso, fu nominato segretario comunale del consorzio di segreteria tra i Comuni di Barbania e Levone. Nel 1988 venne invece nominato segretario comunale capo ed assunse la titolarità del consorzio di segreteria tra i Comuni di Rocca, Barbania e Levone. Qui è rimasto fino al 31 dicembre del 1994.  

Battaglia non fu però solo segretario comunale, ma assunse anche altre cariche in tutto il Canavese e fino in Regione, dove fu docente in materie giuridiche al Corso di Formazione per Vigili Urbani neo assunti. Fu anche sgretario di Consorzio Scolastico e, tra gli altri mille incarichi, revisore dei conti a Ozegna, Ciconio, Salassa, Valperga e della Società Asa acque.

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