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Ivrea
02 Dicembre 2022 - 16:00
Non avevano fatto in tempo a restaurarlo, a riposizionarlo, e a ridargli dignità che il Totem delle Donne della Resistenza, ubicato nel giardino omonimo di via Dora Baltea 2, è stato vandalizzato con delle scritte spray e, in ultima, preso a pedate.
A parlarne con un groppo in gola è Rosanna Barzan presidente dell’associazione Centro Documentazione Pace.
"Lo avevamo installato nella nuova veste il 22 novembre scorso - racconta - purtroppo, il giorno successivo abbiamo preso atto di quanto era successo. Dispiacere e grande rammarico per il disprezzo arrecato al manufatto e soprattutto a quello che rappresenta!".
Dispiacere e grande rammarico per il disprezzo arrecato al manufatto e soprattutto a quello che rappresenta!"
L’installazione di un totem delle Partigiane risale al 2014. A chiederla all'allora amministrazione guidata da Carlo Della Pepa fu l’AEG e il Centro Documentazione Pace, per ricordare degnamente, nel giardino a loro dedicato, le 369 donne partecipanti alla lotta partigiana nel Canavese, in analogia ad altri totem, che ricordano personaggi della Resistenza, collocati in altre vie e piazze. Il tutto a corredo della targa di intitolazione del giardino, deliberata dall’allora consiglio comunale su esplicita richiesta del Centro Documentazione Pace nel 2008.
All'inaugurazione parteciparono le partigiane ancora viventi, oltre una ventina, provenienti da tutto il Canavese.
Fu in quell’occasione che una di loro si alzò e rivolta a tutti i numerosi presenti disse: “E’ tutta la vita che aspettavamo questo momento!”
Col tempo il totem si era rovinato e il testo non si riusciva quasi più a leggere. Negli ultimi due anni l’associazione lo ha segnalato all'Amministrazione comunale più e più volte ma da questo orecchio non ci hanno mai sentito.
"Abbiamo anche proposto di contribuire alle spese tanto più che proprio da quel giardino e da quel totem ogni anno parte il corteo cittadino per le celebrazioni del 25 aprile con tutte le autorità e i cittadini - sottolinea Barzan - L’Amministrazione comunale ha preferito restaurare altri totem e collocarne di nuovi di natura turistico-informativa grazie ad un contributo regionale di più di 50.000 euro...".
Amareggiati e un tantino offesi per l’incomprensibile diniego, considerando quel che il totem rappresenta, il Centro Documentazione Pace non ci ha pensato due volte e ha provveduto a sue spese a ricostituire il file, con il testo e le fotografie.
"Non abbiamo mai pensato che i totem con i personaggi della Resistenza di Ivrea e perciò della storia della nostra città e del Canavese possano essere equiparati ad un arredo urbano - conclude Barzan - altro è il significato e il ricordo che interpretano, sono testimonianza e memoria di fatti e persone che hanno fatto la storia e da rispettare come beni della collettività. E’ questione di cultura e sensibilità, e rispetto meriterebbero; purtroppo dall’episodio di danneggiamento così non pare...".
In ogni caso il Centro Documentazione Pace ha presentato una denuncia alle Forze dell’Ordine.
Appreso il fatto anche la consigliera comunale Gabriella Colosso (PD) non riesce a raccapacitarsi.
Gabriella Colosso consigliera comunale del Pd aveva presentato un'interpellanza alla giunta del sindaco Stefano Sertoli
“Condanno questo fatto grave - ci dice - compiuto da ignoti che hanno inteso in questo modo offendere la memoria di quante hanno dato la propria vita per la libertà e la democrazia nel nostro paese nonché un bene di tutta la collettività. Spero che l’amministrazione comunale, a cui avevo presentato una interpellanza per il suo (e per gli altri che ci sono in città) restauro, che ignorò o meglio rispose che stavano collocandone altri di natura turistica, trasformi questo atto di ignoranza in un’occasione per agevolare un restauro completo di questo monumento alla memoria, oserei dire anche degli altri posizionati dentro alla città, ridotti abbastanza male. Credo lo si debba fare per le donne e gli uomini che ci hanno donato la democrazia, ma soprattutto lo si debba fare per le nostre giovani e i nostri giovani che sui valori del passato disegnino il loro futuro...”.
E’ sul continuo susseguirsi di vandalismi e sfregi ai monumenti dedicati alla Resistenza, da Torino a Ivrea, qualcosa da dire ce l’ha pure il presidente dell’Anpi Mario Beiletti.
“Il clima politico, con l’avvento della destra al governo, lo permette - sommessamente segnala - Fornisce una spinta a tutti coloro che covavano il fascismo in loro e che, per vigliaccheria, erano stati zitti… sino ad ora. Adesso l’odio, il razzismo, esplodono. Con una immagine abusata, “i topi stanno uscendo dalle tane”.
A parere dell’Anpi, prossimamente, occorrerà una maggiore vigilanza democratica eventualmente riprendendo il tema dell’antifascismo, che nell’ultimo periodo è rimasto in sordina tutti occupati com’erano per la Pace, per i Migranti e per l’Ambiente.
“Bisognerà fare fronte comune assieme a tante altre Associazioni, Movimenti, Partiti, per non disperdere in mille rivoli l’impegno comune - sottolinea - Non può esserci battaglia per la Pace e il disarmo, per l’ambiente, per le migrazioni, per una politica migliore, che non passi attraverso l’antifascismo che le unifichi. Perché il fascismo è per un capitalismo di rapina, per il liberismo selvaggio, contro la solidarietà, per un ruolo emarginato delle Donne, per la guerra...”.
In ogni caso l’Anpi continua la sua opera di divulgazione storica e democratica. Il 7 dicembre accoglierà 40 alunni della Scuola media di Montalto, il 12 45 alunni delle Medie “Falcone”, con passeggiate didattiche sui luoghi della Resistenza.
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