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Laura Chiatti sarà la padrona di casa al Torino Film Festival

Il direttore Giulio Base la definisce “una numero uno”, in attesa del programma completo che verrà svelato a Roma il 7 novembre

Laura Chiatti

Laura Chiatti sarà la padrona di casa al Torino Film Festival

Sarà Laura Chiatti il volto del Torino Film Festival 2025, o almeno delle sue due serate più simboliche: l’apertura e la chiusura. L’attrice umbra, classe 1982, salirà infatti sul palco del Teatro Regio accanto al direttore Giulio Base per dare il via e chiudere la 43ª edizione del TFF, in programma dal 21 al 29 novembre. Una scelta che unisce eleganza, popolarità e competenza, segno di una volontà chiara da parte dell’organizzazione: rinnovare senza snaturare, puntando su volti noti capaci di parlare sia al pubblico che alla critica.

Chiatti non è solo una presenza glamour. Nella sua carriera ha attraversato generi, registri e palcoscenici diversi, passando dalla commedia romantica al cinema d’autore, dal set italiano a quello internazionale. Ha lavorato con Paolo Sorrentino nel film L’amico di famiglia – selezionato in concorso a Cannes – ma anche con Sofia Coppola e con maestri italiani come Pupi Avati, Roberto Faenza, Marco Tullio Giordana e Giuseppe Tornatore. Non mancano i nomi più noti del cinema popolare: Fausto Brizzi, Carlo Vanzina, Luca Lucini. Un percorso che le ha dato credibilità artistica e familiarità con il grande pubblico.

A svelare la sua partecipazione è stato direttamente Giulio Base, che ha voluto accompagnare l’annuncio con un ricordo personale e affettuoso: «Ho conosciuto Laura parecchio tempo fa recitando con lei e poi l’ho voluta in un mio progetto, per avere il privilegio di dirigerla. Quando l’ho vista a Cannes con Sorrentino ho capito che era arrivata la sua giusta consacrazione. Ritrovarla oggi al Torino Film Festival è una gioia profonda». Parole che raccontano non solo un legame professionale, ma anche una precisa volontà di costruire un’identità forte per questa edizione del festival.

Il resto del programma del TFF sarà presentato solo il 7 novembre, durante una conferenza stampa nazionale in programma a Roma. Ma intanto qualcosa già si sa: il manifesto ufficiale è dedicato a Paul Newman, al quale sarà riservata anche una retrospettiva che si annuncia centrale all’interno della rassegna. L’omaggio al leggendario attore americano sembra anticipare una linea editoriale che guarda alla storia del cinema internazionale senza dimenticare l’attualità, un equilibrio che negli ultimi anni ha contribuito a consolidare l’identità del festival torinese.

Il Torino Film Festival, nato nel 1982 come “Festival Internazionale Cinema Giovani”, è oggi tra i principali eventi cinematografici italiani. È promosso dal Museo Nazionale del Cinema e si svolge grazie al contributo del Ministero della Cultura, della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT. Dopo alcune edizioni più sperimentali e una fase di ridimensionamento post-pandemia, il festival sembra voler rilanciare il proprio profilo nazionale e internazionale, puntando su una narrazione più inclusiva e su un pubblico trasversale.

In questo contesto, la scelta di una conduttrice come Laura Chiatti ha un significato preciso: riportare il cinema al centro, senza perdere il contatto con la realtà. Non è un caso che negli ultimi mesi l’attrice sia tornata al centro della scena, anche in televisione, mantenendo sempre una distanza consapevole dalla banalità del gossip. La sua presenza al TFF è quindi anche un segnale di serietà, sobrietà e autenticità, elementi sempre più rari nella costruzione degli eventi culturali contemporanei.

Chi frequenta il festival sa che il Regio, durante le serate inaugurali, è molto più di un semplice teatro: è un termometro del cinema italiano, un luogo in cui si misura il battito culturale della città. E quest’anno sarà proprio Laura Chiatti a scandirne il ritmo.

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