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27 Giugno 2025 - 12:29
Non ostante quest'avvenimento Simone Ashley resta in pista
Avrebbe dovuto essere il suo esordio cinematografico in grande stile. Invece, per Simone Ashley, attrice britannica nota per Bridgerton e Sex Education, il film F1 si è rivelato una promessa tradita. La sua partecipazione era stata annunciata con clamore già nel luglio 2024, e per mesi è stata al centro della promozione del progetto: vista sul set in diverse tappe del campionato – da Las Vegas a Monaco – intervistata, celebrata, presentata come uno dei volti chiave del cast.
Poi l’uscita del film, diretto da Joseph Kosinski e interpretato da Brad Pitt, con il supporto diretto della Formula 1 e la presenza di nomi del calibro di Javier Bardem e Lewis Hamilton. Un budget milionario, riprese nei veri circuiti, aspettative altissime. Ma al momento della proiezione, la sorpresa: Simone Ashley appare per pochi secondi, in secondo piano, senza battute né trama riconoscibile. Un ruolo che è stato letteralmente cancellato in fase di montaggio. Nessun credito rilevante, nessuna scena di rilievo. Una presenza talmente marginale da risultare invisibile.
Interpellato sull’accaduto, Kosinski ha spiegato: «Ci sono storyline che semplicemente non trovano spazio nel montaggio finale. Succede sempre. Simone è un talento incredibile, spero di lavorare ancora con lei». Parole diplomatiche, ma insufficienti a placare la reazione del pubblico. Sui social, la polemica è esplosa. In tanti hanno espresso solidarietà all’attrice, sottolineando l’ennesima occasione mancata per offrire visibilità a una donna non bianca in un ruolo centrale. C’è chi parla di superficialità promozionale, chi accusa Hollywood di continuare a vendere inclusività senza garantirla davvero.
Nonostante il trattamento subìto, Ashley si è presentata con grazia alla première londinese del film, posando sul red carpet senza far trasparire disappunto. Un gesto interpretato da molti come esempio di professionalità e dignità. Ma il disappunto resta, così come le domande.
Perché annunciare un ruolo, costruire una narrativa promozionale, per poi eliminarlo senza spiegazioni concrete? Perché ancora oggi – nel 2025 – la diversità viene considerata opzionale in fase di montaggio?
Il cinema, come la Formula 1, può essere crudele: basta una curva sbagliata per uscire di scena. Ma Simone Ashley non è sparita. Questa è solo una battuta d’arresto in una carriera destinata a ripartire. Il talento, quando c’è, trova sempre la strada per tornare a correre.
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