AGGIORNAMENTI
Cerca
Costume e società
09 Novembre 2024 - 18:29
Malika Ayane incanta Torino
Cosa rende un concerto un'esperienza indimenticabile? Forse è la capacità di un artista di trasportare il pubblico in un viaggio emotivo, di raccontare storie attraverso la musica e di creare un legame unico con chi ascolta. Malika Ayane, con la sua voce "arancione scuro, che sa di spezia amara e rara", come l'ha descritta Paolo Conte, ha saputo fare proprio questo durante la sua esibizione al Teatro Colosseo di Torino.
Il 13 novembre, il Teatro Colosseo di Torino ha ospitato una delle tappe del tour "A Teatro" di Malika Ayane, organizzato da Hiroshima Mon Amour. La cantautrice milanese, di origini marocchine, ha incantato il pubblico con una selezione di brani che hanno segnato la sua carriera, da "Come foglie" a "Tre cose", fino alla celebre cover di "La prima cosa bella" di Nicola Di Bari.
Il tour prende il nome dal suo nuovo singolo "Sottosopra", pubblicato lo scorso 12 aprile, che esplora il concetto di disordine mentale piuttosto che materiale. "Più che il disordine materiale delle cose, è uno stato mentale e lo spiego anche nella canzone", ha dichiarato l'artista.
Malika Ayane
Nel corso della sua carriera, Malika Ayane ha avuto l'opportunità di collaborare con alcuni dei più grandi nomi della musica italiana, tra cui Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Paolo Conte e Gino Paoli. "Le circostanze mi hanno portato a lavorare con questi grandi che non ringrazierò mai abbastanza", ha confessato la cantautrice, dimostrando una profonda gratitudine per le esperienze vissute.
Ma cosa rappresenta una canzone per Malika? "Un'emozione fortissima quanto breve, che non si riesce a fermare", ha spiegato, sottolineando l'intensità e la fugacità dell'arte musicale.
Oltre alla musica, Malika Ayane ha recentemente esplorato il mondo della letteratura con la sua raccolta "Ansia da felicità". "Mi piacerebbe un giorno scrivere un romanzo compiuto. Più che ansia, la ricerca della felicità è un’aspirazione", ha rivelato, lasciando intravedere un futuro in cui la scrittura potrebbe occupare un ruolo sempre più centrale nella sua vita. La cantautrice ha anche scelto di vivere a Berlino, una città che le offre la libertà di cui ha bisogno: "Avevo bisogno di sentirmi libera. Pur vivendo nella capitale tedesca non ho ancora avuto occasione di visitarla come vorrei".
Il rapporto di Malika Ayane con Torino è speciale. "Sono molto legata all’Hiroshima perché, nel 2008, quando ancora mi conoscevano in pochi, ho aperto il concerto di Asa, cantante franco-algerina", ha ricordato, sottolineando l'importanza di questa città nel suo percorso artistico.
Durante il concerto al Teatro Colosseo, Malika ha cercato di offrire al pubblico un'esperienza unica, alternando i suoi brani più celebri come "Tre cose" e "Senza fare sul serio" a pezzi meno noti, seguendo l'esempio di Francesco De Gregori, che ha recentemente intrapreso un tour incentrato su brani meno conosciuti.
In un mondo musicale in continua evoluzione, Malika Ayane continua a distinguersi per la sua capacità di emozionare e sorprendere, sia sul palco che attraverso le sue parole. La sua voce, unica e inconfondibile, è il filo conduttore di un viaggio artistico che non smette mai di evolversi, tra note e parole, tra sogni e realtà.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.