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25 Luglio 2018 - 14:27
Più turismo in Canavese? Ci prova la Rete Museale AMI-Anfiteatro Morenico di Ivrea-, un sistema diffuso e permanente che mette in sinergia i piccoli musei del territorio garantendo un programma d’apertura certo e una soddisfacente accoglienza dei visitatori attraverso l’impiego di giovani. Questi ultimi, infatti, a seguito di un programma di formazione, si occuperanno di aprire e gestire i musei durante i weekend della stagione estiva.
E così, dal 7 luglio al 21 ottobre, tutti i fine settimana, saranno fruibili al pubblico l’Ecomuseo della Castagna di Nomaglio, il Museo della Civiltà Contadina di Andrate, la Bötega del Frèr di Chiaverano, l’Ecomuseo l’Impronta del Ghiacciaio di Caravino, il Museo all’Aperto Arte e Poesia “Giulia Avetta” di Cossano, il Museum Vischorum di Vische, il Museo dalla Saggina alla Scopa di Foglizzo, il Museo Didattico “Memorie del Tempo” di Perosa e il Museo “Nòssi Ràis” di San Giorgio, a cui si aggiungono la Casa della Resistenza e l’Ecomuseo “Storie di Carri e Carradori”, in provincia di Biella.
La sede museale che vi presentiamo oggi è il Museo all’Aperto Arte e Poesia “Giulia Avetta”, anche conosciuto come MAAP, a Cossano Canavese.
A svelarci la genesi e le particolarità di questa preziosa esposizione situata nel cuore del paese è il Vice Sindaco di Cossano Aurelia Siletto, figura di spicco nella progettazione e promozione del MAAP, che esordisce illustrandoci la figura alla quale è dedicato il museo.
“Giulia Avetta”, ci spiega, “è stata una celebre poetessa del secolo scorso originaria di Cossano che si è distinta a livello locale e nazionale per la qualità delle sue composizioni. I temi da lei trattati, presentati sempre con uno stile semplice e diretto, si legano al nostro paese e alle sue tradizioni: dalla partenza delle mondine per il Vercellese ai giochi dei bambini in piazza, fino alla preghiera per la messa di montagna, Avetta trovava l’ispirazione in tutto ciò che la circondava”, ci dice.
Tra i numerosi eventi che l’hanno vista partecipe e che, in un modo o nell’altro, sono stati uno stimolo alla sua produzione, c’è stata anche la guerra, occasione nella quale la scrittrice ha avuto un ruolo di primo piano nel soccorso dei partigiani.
Nonostante la spiccata predilezione per la poesia, che le è valsa il primo posto in diversi premi letterari tra cui la Scarpina d’oro e i Poeti dell’infinito, l’impegno della scrittrice si è esteso anche all’istruzione e al sociale. Come ricorda il Vice Sindaco: “Giulia Avetta ha insegnato per molti anni alla scuola elementare di Cossano ed era un’ottima maestra: severa e al contempo dolce”, ci rivela con un velo di commozione, essendo lei stessa stata sua allieva.
Inoltre, è grazie alla prodigiosa poetessa se nel paese di Cossano è stato introdotto l’acquedotto e sempre a lei si deve la costituzione del Consorzio Irriguo Adriano Olivetti.
È in onore di quest’illustre donna, tra le prime, fra l’altro, a ricoprire il ruolo di sindaco negli anni Cinquanta, che si è deciso di fondare un museo che ne tenesse vivo il ricordo. “Affinchè l’archivio sulle documentazioni e corrispondenze di Giulia Avetta potesse divenire fruibile al pubblico, abbiamo dato vita a questo museo”, racconta Aurelia Siletto. “La sua realizzazione”, precisa, “è avvenuta in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Felice Faccio di Castellamonte che hanno creato alcuni pannelli in ceramica, affissi, successivamente, per le vie del paese”.
Le decorazioni, interamente ideate e prodotte dagli allievi dell’Istituto Faccio, ripropongono piccoli passi delle poesie di Giulia Avetta affiancati da suggestive immagini.
“L’idea è stata quella di coinvolgere i giovani del territorio a lavorare su un prodotto tipico della nostra zona, ovvero la ceramica di Castellamonte, unendo la poesia con l’arte”, ci spiega il Vice Sindaco.
Nella sede museale vera e propria, invece, è possibile ammirare una serie di fotografie che immortalano i momenti più importanti della vita di Giulia Avetta, ma anche alcuni scatti che mostrano la nascita del museo e i frutti tipici della zona. Nel medesimo spazio, inoltre, viene anche presentato il progetto Polaris, un metodo di orientamento e organizzazione del patrimonio culturale basato sulla filosofia delle stelle, sul rapporto, cioè, tra eventi astronomici e interventi dell’uomo sul territorio, che ha lo scopo di promuovere una vasta porzione dell’Anfiteatro Morenico.
“Visitare il museo”, conclude Aurelia Siletto, “è un’ottima occasione, quindi, non solo per conoscere meglio le straordinarie poesie di Avetta, ma anche per entrare in contatto con altri due aspetti tipici del territorio quali la ceramica e la natura, quest’ultima proprio grazie alla sinergia con Polaris”.
L’esposizione sarà visibile al pubblico tutti i sabati dalle 15.00 alle 18.00 e la domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, fino al 31 ottobre.
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