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COLLERETTO GIACOSA. Grande folla ai funerali di Massimo Ravera Aira, Alpino Garibaldino

COLLERETTO GIACOSA. Grande folla ai funerali di Massimo Ravera Aira, Alpino Garibaldino

Grande folla ai funerali di Massimo Ravera Aira, alpino Garibaldino, mancato lo scorso 25 agosto, presso l'ospedale di Ivrea, all'età di 93 anni. I funerali sono stati celebrati giovedì pomeriggio presso la Chiesa Parrocchiale di Colleretto Giacosa, alla presenza di tante Penne Nere con i loro gagliardetti.

Massimo Ravera Aira, nato a Colleretto-Parella nel 1920, fratello maggiore con tre sorelle più piccole, ha sempre vissuto qui, dove ha fatto il contadino. Era l'ultimo reduce del gruppo Alpini di Parella, nonchè capogruppo onorario, amato e rispettato da tutti gli alpini. Era conosciuto e aprezzato per le sue poesie ed i suoi ricordi delle vicende militari, recitati a memoria in molti eventi alpini.

Mase, come lo chiamavano gli amici, era un reduce della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, Artigliere Alpino del primo Reggimento Gruppo Aosta. Prese parte alla seconda gruerra mondiale, inizialmente sul fronte occidentale, al piccolo San Bernardo, ma per breve tempo perchè poi venne siglato l'armistizio con la Francia nel 1940. Rientrò quindi a Ivrea, dove rimase fino al genaio 1942 quando il suo gruppo venne mandato in Montenegro, dove operavano le divisioni del 14esimo Gruppo d'Armata a presidio del territorio occupato per tenere a bada i ribelli di Tito.

All'indomano del fatidico 8 settembre 1943, quando tutti speravano nella fine della guerra, Mase e tanti altri si trovarono a combattere contro i tedeschi, per diciotto lunghi mesi, tra gravi perdite umane, epidemie e disastri di ogni genere. La decisione di combattere i tedeschi fu presa sul campo, senza esitazioni, dopo una consultazione tra tutti i militari, che si rifiutarono di consegnare armi.

Il 2 dicembre 1943 venne costituitr la Divisione Italiana Garibaldi che combattè fino al febbraio 1945 e concluse il ciclo operativo in Jugoslavia quando i superstiti tornarono in Italia. I rimpatriati furono 3800, tutti armati, fra loro anche Mase. Erano partiti in 20mila, 2500 rientrati precedentemente, feriti o malati. Più di 4mila rientrarono dai campi di prigionia. Almeno la metà risultò caduta o dispersa.

Mase era nel direttivo del Gruppo Alpini di Parella, nato nel 1989, capogruppo onorario. Ha sempre partecipato alle manifestazioni degli alpini, portava il gagliardetto. Parlava malvolentieri della guerra, per lui erano brutti ricordi, e sperava che non dovesse mai più succedere.

Non si è mai sposato. Nonostante l'avanzare dell'età, andava ancora in bicicletta, a funghi, passeggiava, giocava a bocce o a carte. Ha trascorso gli ultimi anni della sua vita con la sorella più piccola, Elsa e la famiglia di quest'ultima. Lascia le sue tre sorelle, cinque nipoti, una famiglia numerosa.

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