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13 Marzo 2018 - 16:45
Dedicare un angolo del paese a chi ha speso tutta la vita a combattere ed a salvare il prossimo dalla guerra. E’ così che nasce “Slargo a dël Trambla”, all’incrocio tra via Giuseppe Giacosa e via Torino.
L’amministrazione comunale ha voluto dedicare quella zona a Massimo Ravera Aira, soldato originario di Colleretto che prese parte alla seconda guerra mondiale. Lì sorgeva la sua casa, poi demolita per un progetto di riqualificazione del Comune. Lì, oggi, sorge una piazza, un museo a cielo aperto, che racconta a tutta la popolazione la sua storia.
Massimo Ravera Aira, conosciuto come Masse, era il fratello maggiore di una famiglia di origine contadina che ha vissuto in una grande casa agricola posta proprio all’ingresso del paese da sempre conosciuta come la Ca dël Trambla.
Il periodo che trascorse in guerra fu molto intenso. “Masse e tanti altri soldati - raccontano la sua storia dal Comune - si trovarono a combattere contro i tedeschi, per diciotto lunghi mesi, tra gravi perdite umane, epidemie e disastri di ogni genere. La decisione di combattere i tedeschi fu presa sul campo, senza esitazioni, dopo una consultazione tra tutti i militari, che si rifiutarono di consegnare armi”.
Ebbe la fortuna di ritornare a casa anche se, “a poca distanza dal Canavese, a San Germano Vercellese, il camion che lo sta riportando a casa ebbe un incidente. Masse restò in coma per otto giorni, per poi riaprire gli occhi quando gli fece visita sua mamma all’ospedale di Vercelli”.
Massimo Ravera Aira era un reduce della Divisione Italiana Partigiana Garibaldi, Artigliere Alpino del primo Reggimento Gruppo Aosta, membro del gruppo Alpini di Parella, nonché capogruppo onorario, amato e rispettato da tutti gli alpini. E basterebbe questo per dedicargli una strada se non fosse che il suo legame per il paese era molto forte.
“Ha mantenuto con questa comunità forti legami, partecipando sempre a tutte le celebrazioni nazionali organizzate dal Comune, alla commemorazione di Collaretto per i 150 anni dell’Unità d’Italia, agli eventi e commemorazioni del gruppo Alpini Malvezzi ed era sempre disponibile a interveniva nelle scuole per spiegare ai ragazzi la tragedia della guerra. Ma, soprattutto, chi lo ha conosciuto ricorda le sue innumerevoli poesie recitate a memoria e il forte valore per la pace. Masse era un uomo vivace, pacifico e attivo. Amava andare in bicicletta. Era sufficiente guardare se la bicicletta fosse posteggiata sotto la sua finestra per sapere se era in casa. Andava a funghi, passeggiava, giocava a bocce o a carte partecipando a tutte le iniziative organizzate nel paese”.
E’ morto il 25 agosto 2014 all’età di 93 anni ed ha lasciato le sue tre sorelle, cinque nipoti e una famiglia numerosa.
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