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30 Novembre 2013 - 14:52
In foto il Sindaco di Parella e Presidente dell'Unione Terre del Chiusella Roberto Comitini
Dei quattro Comuni che compongono l'Unione "Terre del Chiusella" nessuno ha un vigile nel proprio organico. Nè Parella nè Colleretto Giacosa, tantomeno Quagliuzzo o Strambinello. Così, per associare il servizio di Polizia Municipale, come impone la legge, devono appoggiarsi sull'unico vigile di Pavone Canavese, ultimo Comune ad aver fatto ingresso nell'Unione con atto di accettazione approvato nella seduta consiliare dello scorso venerdì 15 novembre. Insomma un unico dipendente per un territorio di circa 5600 abitanti. O meglio, un dipendente e mezzo perchè, per fortuna, ci si potrà affidare per le necessità alla Convenzione vigente fin dal 2010 tra Colleretto Giacosa e Ivrea, da poco rinnovata ed inglobata nell'Unione. Pavone, a sua volta, è convenzionato con Loranzè e Ivrea. Risorse umane minime, comunque, considerato che la polizia municipale è chiamata a svolgere complessi compiti di vigilanza e prevenzione in numerosissime materie, per cui non basta un unico dipendente, quali quelle di Polizia amministrativa e di Polizia stradale, di pubblica sicurezza, di vigilanza a tutela ambientale, di controllo edilizio e svariate altre incombenze che via via si palesano nella quotidianità.
"Abbiamo supplito alle richieste normative – spiega il Sindaco di Parella e Presidente dell'unione Roberto Comitini –. Per il 2013 dovevamo mettere anche questa funzione in mano tutto all'Unione. Purtroppo nessuno dei quattro comuni ha la possibilità di soddisfare i servizi di Polizia Municipale. Lo faremo con Pavone, valutando le rispettive necessità, nell'anno nuovo. L'ingresso, infatti, diverrà effettivo a partire dal 1° gennaio. Lo Statuto è praticamente pronto e potremmo valutare a breve. In questo momento utilizziamo la polizia municipale a spot, quando ce n'è bisogno". Difficile, quindi, mettere a punto un piano che permetta davvero di ottimizzare e magari potenziare i servizi e nel contempo abbattere i costi, le due ragioni che sono alla base delle novità legislative, ma solo sulla carta. Il rischio, infatti, è che nei Comuni piccoli, che già soffrono al carenza di personale, non si riescano ad ottenere i vantaggi ventilato con una struttura che comunque, per funzionare, comporta ulteriori oneri.
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