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24 Novembre 2017 - 11:47
L’Unione dei Comuni del Ciriacese e del Basso Canavese ha grandi difficoltà, inutile negarlo.
Dalle recenti dichiarazioni del consigliere comunale di San Carlo, Stefano Audino, l’ente sovracomunale, che sarebbe dovuto servire a semplificare i processi amministrativi e le funzioni dei comuni che ne fanno parte, in realtà è come se non esistesse. Il presidente dell’Unione, che è anche il sindaco di San Maurizio Canavese, Biavati, ammette questi malfunzionamenti, ma sostiene di vedere la luce in fondo al tunnel, con e soprattutto grazie alla collaborazione tra i sindaci della giunta.
“Nel momento in cui io mi sono insediato ho detto molto chiaramente che l’Unione non poteva continuare a vivacchiare. Andavano prese delle decisioni, anche politiche, in merito al fatto che l’Unione dovesse esercitare pienamente alcune funzioni – spiega Biavati –. I lavori che abbiamo fatto in questi mesi in cui sono diventato presidente sono di ricostruzione di un ente che sostanzialmente non aveva più una struttura. C’erano un sacco di cose che erano rimaste indietro, a partire da adempimenti di carattere gestionale e burocratico, tant’è che l’Unione non aveva ancora approvato il rendiconto 2016”.
Rendiconto che è finalmente stato approvato lunedì 20 novembre. “La colpa non è da attribuire a nessuno in particolare, si è atteso troppo e si sono rinviate troppe decisioni. In questi mesi abbiamo creato un sistema informatico indipendente da quello di Ciriè, grazie alla collaborazione di tutti i sindaci, abbiamo ricreato una situazione in cui i dipendenti possono operare, stiamo facendo tutti i lavori necessari per poter definire finalmente le quote di rimborso che spettano ai vari comuni per la partecipazione dei loro dipendenti all’Unione, stiamo recuperando le quote di partecipazione che erano rimaste arretrate da parte di alcuni comuni, abbiamo eliminato alcune spese che non avevano motivo di essere, e stiamo cercando di collocare una sede. Io credo che stiamo gettando le basi per far si che l’Unione possa finalmente funzionare”. Un’attesa durata però diversi anni, che ha visto insinuarsi nelle varie figure politiche e non, un sentimento di sfiducia verso l’Unione dei Comuni, di cui fanno parte i comuni di Ciriè, Nole, Robassomero, San Carlo Canavese, San Francesco al Campo e San Maurizio Canavese. L’obiettivo è, con la nuova linea d’azione della giunta composta dai sindaci dei comuni, che l’Unione possa cominciare gradualmente a svolgere le sue funzioni.
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