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02 Novembre 2017 - 09:53
Ci vuole uno psicologo americano, Carl Rogers, per regalarci un’altra avvincente puntata della polemica a distanza tra l’ex sindaco Francesco Brizio e l’attuale, Loredana Devietti.
Quest’ultima - Brizio s’improvvisa psicologo - “mostra di ignorare quanto sosteneva Rogers, per il quale “la sola persona che non può essere aiutata è la persona che getta la colpa sugli altri””. Un invito bello e buono al sindaco a smetterla di puntare il dito contro chi l’ha preceduta e ad assumersi le sue responsabilità…
Un passo indietro
Il ping pong è cominciato qualche settimana fa con un’intervista a Brizio su temi caldi, caldissimi, all’ordine del giorno.
In sintesi, l’ex primo cittadino etichettava Devietti come un sindaco da propaganda ma incompetente, che non sa dove sbattere la testa, senza una visione della città, impaurita dal dover prendere delle scelte. Insomma, un disastro.
Devietti, ferita nell’orgoglio, non è certo rimasta mani in mano. Anzi… Ha respinto le accuse al mittente accusando l’ex sindaco di salire sul piedistallo invece di stare tra la gente e parlando di “sdoppiamento di personalità”: “Brizio è stato sindaco di Ciriè per 10 anni, solo oggi si accorge dei problemi che non è stato capace di risolvere”.
Poi una stoccata sulla ferrovia: “Mentre Cirié era ferma, in questi anni i comuni limitrofi risolvevano i problemi dell’attraversamento della ferrovia, e pensare che i loro sindaci non erano neppure presidenti di GTT come il sindaco di Ciriè”.
E un’altra sulla casa di riposo Il Girasole: “Mentre altri comuni si strutturavano per risolvere il problema delle residenze per anziani, Cirié, caso unico in Piemonte, lasciava scadere tre, dicasi tre, proroghe negli ultimi anni per l’adeguamento della struttura”.
“Devietti non faccia la scaricabarile!”
E Brizio che fa, sta mica mani in mano? Macché! Forte dell’aiuto di Carl Rogers, ribalta tutte le frecciatine contro quel sindaco che le ha scoccate. Partendo da ferrovia, interramenti e via discorrendo… “La mia presidenza in Gtt? Il sindaco fa una notevolissima confusione di date - ironizza -. Probabilmente avendo fatto opposizione prima con Chiappero e poi con me confonde i periodi storici dei lavori sulla ferrovia che sono avvenuti a cavallo tra la fine del 1990 e l’inizio degli anni 2000, quando furono stanziati fondi per questo genere di lavori e non da Gtt, ovviamente. Io ho presieduto GTT dal 2010 al 2013, gli anni in cui si è deciso di collegare la Ferrovia al passante Ferroviario”. Quasi come a dire che, in fondo in fondo, è merito suo se fra qualche anno Ciriè sarà collegata con il centro di Torino…
E se non bastasse, ecco la seconda postilla polemica. “Gtt gestisce la linea ferroviaria, non ha nessuna competenza sui lavori di natura stradale - chiarisce Brizio -. Delle due l’una. O la Devietti non sa di che cosa si occupa GTT, oppure fa confusione in modo voluto. Entrambe ipotesi poco piacevoli”.
L’ex primo cittadino entra nel merito anche sul “Girasole”, asserendo di aver fatto il possibile, al contrario di quanto dice Devietti. “Già nel 2010-2011 abbiamo affidato all’ufficio tecnico del Comune la predisposizione di un progetto di messa a norma in base alla allora nuova direttiva della Regione - racconta -. Concordammo con il CIS, Consorzio che gestiva e tuttora gestisce la struttura, l’effettuazione di una gara per individuare un soggetto disponibile a a gestire la struttura e ad adeguarla. Il Comune era soggetto al Patto di Stabilità e non poteva assolutamente effettuare quel genere di interventi in modo diretto. La gara andò deserta. Chiedemmo poi al Consorzio ripetutamente di avere un quadro dei costi di gestione effettivi del Girasole: informazioni indispensabili per assumere qualsiasi decisione consapevole sul destino della struttura. Informazioni mai giunte, sollecitate ancora a fine mandato”. Come tutti sappiamo, Devietti appena insediata ha deciso di autorizzare il secondo bando, andato irrimediabilmente deserto. “Proprio come noi avevamo previsto - sottolinea -. Una decisione che ha fatto perdere ulteriore tempo al processo decisionale e che si poteva evitare con un’analisi di buon senso rispetto a quello che era successo negli anni prima, anni in cui la Devietti non si occupava di Ciriè. Oggi, a quasi un anno e mezzo dall’insediamento della Giunta, non sappiamo ancora quale sarà la decisione in merito al destino della struttura”. C’è stato però un incontro con l’assessore regionale… “Lo abbiamo appreso dai giornali - sottolinea -. Per di più è avvenuto prima dell’ultima seduta del consiglio comunale nel quale la Devietti aveva affermato che attendeva ancora una risposta dalla Regione (altra confusione di date?). L’assessore ha dichiarato che non vi saranno ulteriori proroghe e che i tempi per concludere i lavori di adeguamento sono fissati a luglio 2019. Suggerirei alla Devietti di concentrarsi su queste scadenze invece di guardare indietro”.
E c’è ancora tempo per un’ultima stoccata, quasi col petto gonfio d’orgoglio... “L’amministrazione che ho avuto la responsabilità di guidare ha assunto, con buona pace della Devietti, le decisioni strategiche per il futuro della città - conclude Brizio -. Noi siamo sempre disponibili a confrontarci con l’attuale amministrazione, per contribuire, nell’interesse della città, ad individuare soluzioni. Ma tutto questo presuppone una capacità di governo che non può essere quella di chi, senza avere una visione e di un piano credibile per la città, si rifugia nell’infantile e irresponsabile scaricabarile della formula “è colpa di chi c’era prima””.
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