Cerca

CIRIÈ. La replica: “Diamo valore alle tradizioni”

In un momento come questo è particolarmente importante ricordare i nostri valori e le nostre tradizioni”. Il sindaco di Ciriè Loredana Devietti replica alle dichiarazioni polemiche di alcuni consiglieri comunali di minoranza. Secondo il primo cittadino, “la politica in questa storia non c’entra nulla”.

“In ogni festa patronale c’è un santo patrono, mi pare ovvio - dichiara Devietti -. Visto che da tempo non si faceva qualcosa, abbiamo deciso di ripristinare la tradizione dell’aperitivo in musica, dopodiché don Alessio ha proposto, visto il restauro della statua lignea del patrono, di fare una processione dalla chiesa fino palazzo comunale, per mettere insieme in un solo evento la parte liturgica e la parte di festa. La messa avrà come appendice la processione che arriverà fino a palazzo D’Oria, non vedo cosa ci sia di strano”.

Per quanto riguarda gli inviti, “uno può scegliere a cosa partecipare e di fare quello che vuole”.

La festa patronale, lo dice la parola stessa, è il festeggiamento di un santo patrono, mi sembra incredibile dover rettificare cose di questo genere - prosegue il sindaco -. Questo discorso non c’entra nulla con la laicità delle istituzioni, siamo in un paese cattolico dove è normale ci possano essere una messa e una processione per il santo patrono. Ricordo a tutti che anche con le amministrazioni precedenti ci sono stati momenti del genere. L’inchino, invece, non si capisce a che cosa. Questo è un modo per unire maggiormente la comunità, sia con la parte religiosa che quella civile, non c’è nessuna offesa a nessuno. In un momento come questo bisogna avere più rispetto per la nostra tradizione, quella cattolica. Dopodiché nessuno vuole imporre qualcosa, ognuno può partecipare ai momenti che vuole. In ogni caso non capisco cosa c’entri questa questione con la politica: stiamo parlando di una festa patronale, cioè una festa della città ma anche una festa religiosa”.

“Nessuna ingerenza della Chiesa”

Anche don Alessio Toniolo, parroco della città dei D’Oria, entra nella querelle rispondendo alle accuse dei consiglieri di minoranza.

Non c’è nessuna ingerenza - dice -. Io ho fatto la mia proposta, e tra l’altro ne avevo anche già parlato con l’ex sindaco, con l’obiettivo di collegare l’aspetto religioso e quello civile”.

Per il parrocco è infatti “giusto che sia la città a celebrare il suo patrono, che non è il patrono della parrocchia”.

La città ha scelto il suo santo patrono in San Ciriaco - conclude don Toniolo -. Non dobbiamo essere ipocriti e pensarci solo quando c’è possibilità di fare festa, dobbiamo ricordare anche l’ambito religioso”.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori