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CHIVASSO. Casa fa il diavolo a 4 al Parco del Po

CHIVASSO. Casa fa il diavolo a 4 al Parco del Po

Matilde Casa, sindaco di Lauriano

Se le suonano alle Vallere, sede dell’Ente Parco. Non è una novità. Da quando si è aperto lo scontro tra i membri del Consiglio, capeggiati dalla vicepresidente Matilde Casa da una parte, e il direttore Ippolito Ostellino dall’altra, sostenuto dal presidente  finché questi non è stato sfiduciato e si è dimesso.

Non sono una novità nemmeno i temi dello scontro, come si apprende dal verbale della riunione del 30 maggio - pubblicato in agosto - della Comunità delle Aree Protette dell’Ente, presieduta da Beppe Bava. Le critiche sono: il comportamento autoritario del direttore, gli incarichi o consulenze alla signora Monica Mantelli Nucera, la famosa bolletta da 7.300 euro delle telefonate da Lima, la centrale di Saluggia, e altri.

Non le manda a dire la sindaca Casa, che interviene a nome dei colleghi: “i consiglieri hanno provato fino all’ultimo a far funzionare il Consiglio dell’Ente senza ottenere però i risultati attesi”.

Di chi la colpa?

Inizialmente il vero problema è stato con il Direttore del quale non condividevamo il sistema di gestione, le prevaricazioni e la gestione del Parco come una cosa propria, con atteggiamenti verso il Consiglio visto come un impedimento alle attività”.

Un comportamento che in una lettera ai sindaci ha assunto “una modalità… di discredito nei confronti del Consiglio”.

Matilde Casa ricostruisce poi “la questione delle consulenze alla dottoressa Mantelli”, assegnate dal direttore Ostellino, e “il fatto di avere nascosto al Consiglio i rilievi amministrativi sollevati dalla Regione in merito”. Infine ricorda “il prelievo dal fondo di riserva per il pagamento di spese telefoniche straordinarie legate all’uso della telefonia nella missione a Lima per il riconoscimento Unesco”. Casa precisa: “Sul tema della scheda (telefonica, ndr) non c’è stata rivalsa”.

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