Caro Direttore, ho letto con preoccupazione e meraviglia l’articolo “Il badò delle fidejussioni” a firma Piero Meaglia su “La Voce” di Martedì 23 Maggio.
Bene ha fatto il giornalista a proporre i contenuti della risposta all’interrogazione del Consigliere Marco Marocco in cui emerge tutta la criticità di una discarica che, arrivata a fine vita, inizia un periodo molto complicato e pericoloso: il post-mortem. Una fase nella quale per tempi molto lunghi la discarica, anche se realizzata in conformità ai requisiti normativi, produce emissioni incontrollate che devono essere monitorate e gestite. Sapere che SMC ha grossi problemi finanziari deve preoccupare tutti, amministratori e cittadini. Purtroppo è una situazione comune a molte discariche arrivate a fine vita (si pensi a Castellamonte e Basse di Stura per citare le più vicine).
Sono rimasto però meravigliato da come un giornalista così attento alle questioni ambientali come Meaglia abbia trattato l’argomento. Sembrava quasi uno degli articoli di propaganda politica di Marco Marocco che a lungo hai ospitato sul tuo giornale. Il Comune cattivo che non fa e non controlla queste maledette fidejussioni, Marocco bravo che si prodiga nel reperire informazioni utili.
Vorrei allora sottolineare alcuni punti non dico falsi, ma omissivi o in altri casi trattati in modo da indurre in errore il lettore:
1. Si evidenzia che non ci sono fidejussioni per le vasche 1 e 2. Giusto perché non previste dalla normativa negli anni 1985 e 1990 (Sindaco Renato Cambursano). Appunto, poteva aggiungere Cossiga Presidente della Repubblica. Perché scritto ed evidenziato così, sembra che le vasche 1 e 2 le abbia volute ed autorizzate Cambursano (in grassetto). Non è così e Meaglia non spiega che allora come oggi le discariche vengono autorizzate dalla Provincia, oggi Città Metropolitana.
2. Le polizze di fidejussione per la bonifica vengono rilasciate alla Regione, Ente responsabile del loro controllo e dell’eventuale rinnovo.
3. Meaglia cita la “Messa in sicurezza permanente” e il “Landfill mining”. E’ vero, si è fatta confusione ma lui la incrementa. Dall’articolo sembra la prima “utile e dovuta”, il secondo superfluo perché proposto da SMC. La “Messa in sicurezza permanente” consiste nel pompare acqua e percolato per cercare di limitare gli inquinamenti delle falde. E’ l’unica bonifica “a basso costo” possibile e il carico inquinante non viene rimosso. Il secondo prevede la rimozione dei rifiuti, il loro trattamento e (in questo caso) il rifacimento della vasca. Ovvio che SMC non fa beneficienza ma dei due il Landfill mining è da tutti considerata la tecnica più costosa e radicale di bonifica. Per questo noi lo chiedemmo in Consiglio Comunale ben prima che SMC la proponesse.
4. Vengono poi esaminate le fidejussioni della vasca3 . E qui viene il bello. Perché responsabile di queste è la Città Metropolitana.
5. La vera notizia, caro Direttore, è proprio questa. Da una parte che il Comune di Chivasso (brutto e cattivo) non è responsabile di nessuna fidejussione. Nessuna. Dall’altra che un candidato Sindaco, Vice Sindaco della Città Metropolitana, chiede informazioni alla Città di Chivasso sulle fidejussioni di cui LUI è competente. Da titolo in prima pagina. Ed invece? Secondo Meaglia il candidato Sindaco Marocco dovrebbe, lui che è bravo, rifare un’interrogazione al Sindaco di Chivasso. Per cosa? Per sapere se SMC ha consegnato la polizza alla Città Metropolitana. Una barzelletta.
6. Meaglia non dice che la risposta dell’ing. Lisa termina così: “Alla luce di quanto sopra …… al fine dell’ottenimento di ulteriori dati e dettagli si invita la S.V. a rivolgersi direttamente agli Enti indicati”. Tradotto dal burocratese : “Caro Marocco, guardati allo specchio e fatti qualche domanda”
7. Non esiste quindi nessun “badò” lasciato alla Città dall’Amministrazione Ciuffreda. Semmai è la Città Metropolitana, Ente responsabile delle discariche, che lo ha lasciato
8. Meaglia non parla mai della Città Metropolitana. Forse perché è a guida M5S e Marco Marocco ne è Vice Sindaco? Fino a quando in Provincia governava il PD era tutta colpa della politica. Oggi è più conveniente scaricare ogni colpa sul Comune di Chivasso o al limite sui tecnici. Ovviamente solo fino a quando non dovesse diventare Marocco Sindaco. Poi sarà colpa della Regione, o magari della ProLoco.
Se non fosse che il problema è drammatico, ci sarebbe da ridere. Invece vorrei che fossimo tutti molto preoccupati. Perché ricordo che mentre in Italia gli accantonamenti per la gestione post-mortem obbligatori sono di trent’anni, in Germania sono di cento anni. Nel grafico che allego è chiaro il motivo. Paradossalmente il peggio è davanti a noi, non dietro.
Per questo bisognerebbe anche evidenziare come le fidejussioni siano uno strumento inadeguato previsto dalla legge. Avere una qualche garanzia per cinque anni è sostanzialmente inutile. Si facciano accantonamenti reali in un fondo vincolato. Questa sì sarebbe una proposta di vero cambiamento, ed è stata una delle nostre richieste.
Chi pensa oggi di risolvere ogni problema dicendo “si chiude”, se è in buona fede è un ingenuo. La discarica è troppo grande perché il Comune riesca a gestirla con risorse proprie. Il rischio di mandare il Comune di Chivasso in un default economico e sociale è altissimo e l’approccio semplicistico di alcuni candidati Sindaco su questo tema è imbarazzante. Per contro la discarica proprio perché troppo grande e pericolosa non può continuare a crescere all’infinito. La via che noi proponiamo è una chiusura “controllata”. Con tempi necessariamente lunghi. Chi ha idee migliori si faccia avanti. Ma con proposte serie e fattibili, non con proclami o desiderata.
Gianni Pipino
Capogruppo PD
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