Quarantun’anni, sposato con una parente di un boss della camorra, padre di due figli, muratore, di Chivasso, dov’è conosciuto anche per la sua lunga serie di precedenti con la giustizia. Nel suo passato rapine, ricettazioni, concorso in associazione per delinquere, porto abusivo d’armi, lesioni, falso, guida senza patente. Eppure a quel chivassese dalla fedina penale non proprio immacolata mancavano le ultime accuse che gli hanno mosso le procure di Roma e Perugia: “Aj3dx” o “anondb”, per citare un paio dei suoi tanti nick name, è stato denunciato e deve rispondere di danneggiamento, interruzione e accesso abusivo di sistemi informatici utilizzati dallo Stato o da altri enti di pubblica utilità. Secondo i sostituti procuratori Francesco Polino ed Eugenio Albamonte, che hanno coordinato l’operazione della Polizia Postale, il chivassese sarebbe stato a capo di un gruppo di quattordici hacker, tutti minorenni, che si ispirava al network di “Anonymous” e che avevano creato “Anonymous Iag” (Italian Anonymous Group). Grazie ai corsi di informatica frequentati in carcere, una volta libero, il chivassese avrebbe messo in atto il suo piano. Un po’ ingenuamente però... Con il motto “Nessuno ci può comprare, nessuno, ci può fermare”, avrebbe infatti cercato di violare diversi siti internet: il portale della Polizia Postale, dell’esercito, del ministero del Tesoro, del Cnr, delle Camere del Lavoro della Lombardia, della Uil, della Fiom, dell’agenzia del Territorio. Con scarsi risultati. Gli attacchi andati a buon fine si contano sulle dita di una mano e, per di più, maldestramente, l’uomo se ne sarebbe vantato sui social network, come facebook. Molte violazioni rivendicate risultano quasi tutte false. Con gli amici della rete, se la “spacciava” dietro i suoi nick name: dalla pubblicazione di documenti top secret sull’operazione “Orco”, dove i sedicenti membri, scienziati, militari e banchieri Usa, tramano per nascondere al mondo le tracce di Ufo e marziani vari, fino alla scoperta di conti bancari segreti di Pier Luigi Bersani, con tanto di donazioni di denaro. Falsità e millanterie, sostenute dalla pubblicazione sul suo blog e sui social di documenti preceduti da misteriose sigle e codici alfa numerici che avrebbe captato dai siti della Nasa e della Cia. Vaneggiamenti, come quello di essersi infiltrato nelle sedicenti “Nuove Brigate Rosse”. L’attività del chivassese e dei suoi “adepti” minorenni ha comunque portato ad un’inchiesta (New Generation) che ha visto impegnati decine di agenti in intercettazioni informatiche e perquisizioni in Piemonte, Lazio, Lombardia, Emilia Rogna, Campania, Marche, Veneto, Friuli, Puglia e Abruzzo. Sono stati sequestrati documenti, dati e file.
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