Ci sono tanti modi per raccontare il dolore. Con uno scritto. Un diario. Un testo. E, perché no, anche con un’opera artistica. Piero Zannol, 58 anni, storico panettiere del paese con “l’hobby” della pittura ci ha provato, semplicemente impugnando un pennello sulla tela. L’artista che vive a Brozolo ha realizzato, in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto, quattro quadri sul tema, che verranno presentati per la prima volta sabato prossimo presso il salone polivalente di piazza Vittorio Veneto, a Cavagnolo. Un tema che tocca da molto vicino il paese, massacrato negli anni dall’eternit e dalla fibra killer. Ci sono raffigurazioni “forti”. C’è una particella d’amianto che, su sfondo grigio, lascia intravedere la figura di una persona. C’è un tetto con copertura in eternit che, sotto la pioggia, gronda sangue. C’è una rappresentazione de “Il Quarto Stato” di Giuseppe Pelizza da Volpedo, rivisto e rappresentato con sullo sfondo, l’ex Saca di via XXIV Maggio. E c’è ancora un tetto, con le tute stese degli operai dell’ex consociata Eternit, che s’agitano al vento, ricoperte di polvere d’amianto. “Le opere sull’Eternit che ho creato in realtà sono cinque - racconta Zannol -La quinta raffigura la città di Casale Monferrato come se fosse un’isola, circondata da un mare d’amianto.Io quella tragedia lì purtroppo l’ho vissuta, perché abitando a Cavagnolo dal 1971 ho visto la gente lavorare in fabbrica per poi ammalarsi e morire. Non è semplice esprimere un concetto con dei dipinti. È facile cadere nel banale.Ma io ci ho provato e spero di poter dare il mio contributo alla presa di coscienza collettiva del pericolo dell’esposizione all’amianto”. Zannol è un artista ormai affermato che dipinge praticamente da sempre. Da bambino passava molto tempo a disegnare e fu notato da Tina Vigliardi Paravia, conosciuta filantropa presso cui lavoravano i genitori. “Mi fece conoscere il caricaturista de “La Stampa Chicco” e così è venuto tutto da sè...”. Autodidatta, si è sempre impegnato in diverse modalità espressive variando anche il materiale usato. Passando dall’acquerello all’olio. Ha inoltre compiuto diversi lavori, utilizzando il vino come colore, così per come si presenta. Fa parte del gruppo Piero Ravasenga di Casale Monferrato e dell’associazione La Voce dei Venti di San Sebastiano. Ha già esposto a Chivasso, Brozolo, Casale, al Circolo della Stampa a Torino e in tante collettive organizzate nel torinese e non solo.
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