Sul trasferimento di Don Luca da Spineto e le polemiche che sono seguite, con tanto di intervento del parlamentare della Lega Cesare Pianasso, è intervenuto il Vescovo Monsignor Edoardo Cerrato con una lettera pubblicata stamani sul Risveglio Popolare, il giornale della diocesi. Il Vescovo si dichiara “stupito dal fatto che, in una questione relativa all’organizzazione interna della Diocesi, e che non ha quindi nulla a che fare con la politica, sia un parlamentare della Repubblica ad intervenire. La “scelta di allontanare don Luca” di cui si parla non è affatto un provvedimento punitivo: chi conosce anche solo minimamente le cose, sa che la nomina di un ‘amministratore parrocchiale’ - sia egli don Pastore sia chiunque altro - non è per un tempo definito (i nove anni di nomina dei parroci), ma per quel periodo di tempo che il Vescovo ritiene opportuno in considerazione della vita di tutta la Diocesi. Sarebbe conveniente usare correttamente i termini; e onesto informarsi se non li si conosce”. “La decisione - prosegue - di assegnare la parrocchia di Spineto, insieme a quella di Sant’Anna Boschi, all’arciprete di Castellamonte è stata discussa dal Vescovo con tutti i sacerdoti della Vicaria nel corso della visita pastorale. Don Pastore stesso, non solo non oppose alcuna resistenza, ma si dichiarò d’accordo. Il criterio adottato infatti (e che si sta applicando via via) è che tutte le parrocchie site sul territorio di un Comune siano affidate ad un unico parroco. Quanto alla valutazione espressa (“evidentemente alla Chiesa odierna non piace chi pensa prima ai suoi parrocchiani”), il Vescovo dichiara di sentirsi profondamente offeso dalla rozzezza della considerazione”. “Don Pastore - conclude il Vescovo -, che conserva le parrocchie della Val Soana, è stato nominato membro della Cappellania dell’Ospedale di Ivrea, per un servizio che chi conosce minimamente la vita della Chiesa sa di quanta utilità sia. La responsabilità del trasferimento dei sacerdoti è compito di chi ha il governo della Diocesi e su di essa e sulle sue necessità possiede uno sguardo che non può avere chi guarda dall’esterno e neppure lo può avere la singola comunità parrocchiale. Il Vescovo si augura che queste cose don Pastore abbia detto ai parrocchiani di Spineto, con onestà e chiarezza”.
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