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CASTELLAMONTE. Insegnante uccisa: gip, "Abbattista non dice la verità"

CASTELLAMONTE. Insegnante uccisa: gip, "Abbattista non dice la verità"

tribunale

Il 13 gennaio, giorno della scomparsa di Gloria Rosboch, Caterina Abbattista ha fatto e ricevuto chiamate da un telefono intestato a Roberto Obert.

Della circostanza la donna non ha mai riferito nulla ai carabinieri. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare spiccata dal gip Marianna Tiseo nei confronti della Abbatista, di Obert e di Gabriele Defilippi. I tre sono accusati dell'omicidio, volontario e premeditato, dell'insegnante.

Secondo il gip Tiseo, la ricostruzione fatta da Abbattista "risulta del tutto inveritiera". Davanti ai magistrati la donna ha sempre sostenuto di non essersi mai allontanata dall'ospedale di Ivrea, dove lavorava come infermiera e aveva timbrato il badge alle 14.47 (orario di ingresso) e alle 22.55 (orario di uscita). Tuttavia, in quelle ore la donna - secondo l'accusa - si è recata a Montalenghe: le celle telefoniche hanno infatti agganciato il sul cellulare, dal quale avrebbe fatto una telefonata alle 19.19.

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