AGGIORNAMENTI
Cerca
10 Febbraio 2016 - 14:30
Lavoratori protestano. Foto d'archivio
I 52 comuni soci dell'Asa di Castellamonte dovranno versare nelle casse del consorzio rifiuti fallito 37 milioni di euro, cifra ben superiore ai 28 milioni che erano stati ipotizzati. Lo prevede il lodo arbitrale relativo all'ente - diventato famoso per le proteste dei suoi lavoratori, che nel 2013 si barricarono in Comune con taniche di benzina - che ora rischia di portare al default le amministrazioni comunali coinvolte.
Il commissario straordinario di Asa, Stefano Ambrosini, esprime "grande soddisfazione per aver visto accolta la propria impostazione". E, consapevole delle ricadute del lodo per il territorio, dichiara all'ANSA di essere "disponibile ad aprire subito un tavolo per individuare soluzioni auspicabilmente condivise".
Nei giorni scorsi Ambrosini ha incontrato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che in un incontro con i sindaci del comuni coinvolti nella vicenda aveva confermato "l'impegno a evitare che si verifichino situazioni critiche e non sostenibili per le comunità locali", e il capogruppo del Pd Davide Gariglio, che aveva rivolto un appello proprio alla Regione Piemonte affinché si facesse carico del problema.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.