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25 Luglio 2017 - 16:50
gli avvocati
Ammonta a circa 80 mila euro il risarcimento che il Ministero dell’Istruzione dovrà versare alla famiglia del piccolo Andrea Melis. Lo ha stabilito il giudice Silvia Semini al termine di un’udienza in sede civile svolta in Tribunale a Torino mercoledì scorso.
Il fatto risale all’ottobre del 2012. Andrea, che oggi ha dieci anni, si trova in uno dei laboratori della scuola Andersen, dove viene attratto da una scatola contenenente dei punteruoli di 4 centimetri l’uno.
Intorno alle 14,30 Andrea ne ingoia uno lungo, ma la maestra non gli dà credito e telefonerà ai genitori solo mezz’ora dopo quando ormai il piccolo sta male. Segue il ricovero all’ospedale Regina Margherita di Torino e un delicato intervento chirurgico.
Da qui la denuncia dei genitori Cesare Melis e Paola Falcone, forti di una perizia effettuata d’uffico dal consulente tecnico, Marcello Milano, e che ha riscontrato un danno permanente e un’invalidità del 16 per cento.
“Il Tribunale di Torino - spiegano soddisfatti gli avvocati Pietro Massaro e Alessandra Gassino di Mazzè - ha voluto porre in evidenza la disattenzione della maestra. Perchè se può essere lecito usare dei punteruoli a scuola per attività didattiche, non è possibile che un insegnante si possa distrarre e lasciare alla portata dei bambini quegli oggetti così appuntiti”.”.
Soddisfatta anche la nonna.
“Nonostante la maestra avesse contato i punteruoli e avesse constatato l’assenza di uno di questi - spiega Mirella Lai, commerciante di Mappano - non aveva creduto a mio nipote. Eppure continuava a piangere e a lamentarsi”.
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