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22 Novembre 2015 - 10:17
tribunale
Travolse una fila di giovani fuori dalla discoteca con la sua auto. L'altra settimana Emanuele Bosio, 42 anni, agente di commercio residente a Cascinette d'Ivrea, è stato condannato alla pena di sei anni ed otto mesi di reclusione con l'accusa di tentato omicidio plurimo e guida in stato di ebbrezza per fatti risalenti ad una tarda notte tra il 22 ed il 23 maggio scorso. L'uomo ha scelto la formula del rito abbreviato. La sentenza è stata pronunciata dal Gup Stefania Cugge.
Quella sera Bosio si trovava al Tweed, locale situato lungo la statale che da Ivrea conduce a Burolo. Aveva alzato un po' troppo il gomito e, come spesso accade in questi contesti, si era ritrovato nel bel mezzo di una furente discussione con altri avventori. "Ci vediamo fuori" avrebbe "minacciato" qualcuno, tra i più caldi. Intorno alle cinque del mattino Bosio sarebbe uscito per mettersi al volante della sua Coopera, un amico nel sedile del passeggero. Avrebbe pigiato il piede sull'acceleratore, sgommando via, verso l'uscita, senza curarsi dei passanti. Lo hanno confermato tantissimi testimoni. In picchiata, contro la folla, per poco non ammazzava qualcuno. Un miracolo se tutti hanno portato a casa salva la pelle. Undici persone erano state medicate presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Ivrea. Avevano riportato fratture e contusioni. Bosio se l'era, intanto, data a gambe. Prelevato, presso la sua abitazione, poche ore dopo, dagli agenti del Commissariato di Ivrea e condotto in carcere.
Ma la prova schiacciante, oltre alle precise e sicure testimonianze, è stata costituita da un video di undici secondi, girato da un frequentatore del locale, portato in aula dal Pubblico Ministero Chiara Molinari. Un elemento che ha inchiodato Bosio, rendendo fumo il suo tentativo di difendersi: durante l'interrogatorio aveva negato di aver partecipato alla rissa e ha sottolineato che non fosse sua intenzione uccidere nessuno ma di aver cercato di salvare un suo caro amico dal linciaggio.
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