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26 Ottobre 2015 - 22:23
tribunale
Cosa fare se i carabinieri scoprono la tua coltivazione casalinga di marijuana? Se anche esistesse un manuale per svelare il modo di far sparire tutto in pochi secondi, possiamo star certi del fatto che Adrian Racaru non l’abbia mai letto.
Per eliminare le tracce della sua attività illecita, l’uomo residente a Cascinette aveva infatti cercato di spezzare in tre parti una piantina di cannabis nascondendola nella vasca da bagno. Un tentativo piuttosto maldestro che lo aveva portato prima ad essere arrestato dai carabinieri, poi processato e infine condannato. Il giudice Ludovico Morello del Tribunale di Ivrea ha infatti condannato l’uomo a sei mesi di reclusione e a mille euro di multa, con sentenza pronunciata la settimana scorsa.
L’episodio risale al maggio 2013, quando i carabinieri della stazione di Strambino perquisirono a sorpresa la casa di Adrian Mihai Racaru. Lui non c'era ma era presente la madre. Davanti ai loro occhi, uno scenario inconsueto: alla loro sinistra compariva una porta con i vetri completamente oscurati, che dava su una stanza in cui il buio regnava sovrano grazie alle tende apposte alla finestra. Una sorta di camera oscura. Lì i militari trovarono i primi “resti” inconfondibili, ossia foglie di marijuana sparse sul pavimento.
Un po’ come le briciole segnarono il cammino di Pollicino, così le celeberrime foglie a sette punte condussero i carabinieri fino al bagno. “Nella vasca notammo rimasugli piuttosto grandi di una pianta, che il soggetto aveva tagliato in tre parti senza però riuscire a liberarsene” ha raccontato davanti al giudice il brigadiere Mario Sanna in servizio alla stazione di Strambino. Oltre alla pianta, i militari avevano rinvenuto nell’appartamento circa 25 grammi di foglie di cannabis, oltre 60 semi di marijuana e del fertilizzante ed alcuni fogli su cui erano scritte le procedure per rendere particolarmente fruttuosa la coltivazione.
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