Il Teatro ritrovato è il titolo della rassegna teatrale di Casalborgone, che giunge alla sua quarta edizione.
E se nel 2017 si faceva riferimento al Teatro San Carlo che tornava disponibile dopo anni di chiusura, in questo 2021 il Teatro ritrovato acquista un senso in più: ritornare al teatro dopo lunghi mesi di chiusure.
Inizia dunque la rassegna, con orario anticipato e un palco a cielo aperto nello splendido centro storico del Leu, e accoglierà cinque appuntamenti aperti ai diversi linguaggi della scena, accogliendo un pubblico ampio e coinvolgendo, con nuove strategie, anche i più giovani.
Il cartellone, con la direzione artistica di Faber Teater e Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con l’amministrazione comunale, si apre venerdì 28 maggio, alle 19,30, con lo spettacolo Tre di ScenaMadre, con Simone Benelli, Francesco Fontana, Giulia Mattola, per la regia di Marta Abate e Michelangelo Frola, in cui indagano, sulla scena, i rapporti famigliari tra due genitori e un figlio.
La rassegna prosegue con la strabiliante Gardi Hutter, celebre clown svizzera, i cui spettacoli vengono presentati in tutto il mondo. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 11 giugno, alle 19.30: Giovanna d’ArpPo è una lavandaia trasognata e squinternata che sogna grandi azioni eroiche. Non trovando nemici degni di lei, trasforma la sua lavanderia in un grottesco campo di battaglia. Uno spettacolo adatto a un pubblico di ogni età (tout public) grazie all’intenso lavoro fisico e al grammelot di una clown raffinata.
Il terzo appuntamento è musicale e il centro storico del Leu si colorerà grazie alla musica di Giorgio Conte nel concerto Sconfinando. Venerdì 25 giugno, alle 19.30, il suo itinerario musicale prenderà le mosse da “Deborah”, brano del 1968 interpretato da Mina e Fausto Leali, per approdare ai brani di oggi, senza tralasciare aneddoti e ricordi di una vita di musica e concerti.
Venerdì 23 luglio, alle 21, sarà la celebre compagnia del Teatro delle Albe ad approdare al Leu con Saluti da Brescello: in scena, Luigi Dadina e Gianni Parmiani, con la regia di Marco Martinelli; le statue di Peppone e Don Camillo raccontano, in un onirico dialogo notturno, la vicenda realmente accaduta a Donato Ungaro, vigile a Brescello licenziato senza giusta causa per le sue denunce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel paese. Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con Concentrica.
A chiudere la rassegna sarà invece uno sguardo sull’oggi e su uno dei temi più urgenti della contemporaneità: venerdì 6 agosto, alle 21 Sebastiano Amadio e Marco Andorno di Faber Teater presentano Cambiare il clima, spettacolo nato per Biennale Tecnologia in collaborazione con DIATI, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino, in cui il linguaggio teatrale e la ricerca scientifica si incontrano per raccontare le sfide del cambiamento climatico. Gli spettacoli si svolgeranno al Leu di Casalborgone (To), piazza Statuto, via Roma.
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