Gli ingredienti per quelle favole sportive raccontate in tv con la voce fuori campo c'erano già tutti. C'era il talento. C'era l'età giovanissima. C'era un colpo di fortuna che neanche nei film. C'era un club anche lui un po' 'da favola': la squadra di una cittadina con meno di quarantamila abitanti, senza uno stadio, che per giocare in casa, ogni domenica, si sposta nel capoluogo di un'altra provincia. Ma quella di ieri sera al Mapei Stadium di Reggio Emilia, per l'attaccante del Sassuolo Domenico Berardi è stata 'la' partita: il match che ti fa uscire dalle chiacchiere degli addetti ai lavori per avviarti, possibilmente, verso l'immaginario collettivo, le magliette nelle bancarelle, i poster. Passando, chissà, per i mondiali in Brasile. Quattro gol memorabili: nessuno tra i tanti campioni che avevano incrociato la strada rossonera (pur molto dissestata in questa stagione) c'era mai riuscito. E per trovare un pokerista più giovane dei suoi diciannove anni e un po', bisogna arrivare ai limiti della storia del campionato italiano, a Silvio Piola, che nel '31 segnò quattro reti all'età di 18 anni e neanche due mesi. Quattro gol che chiudono la prima parte della favola. Quella iniziata con una partita di calcetto a Modena, lui salito in Emilia da Bocchigliero in provincia di Cosenza per trovare il fratello studente universitario. Lui che viene notato. Un provino con il Sassuolo. E a quindici anni - un'età già da 'vecchio' nel calcio esasperato di oggi con l'ansia di arrivare che parte dai 'pulcini' - inizia l'avventura: la primavera, il debutto in B, l'acquisto in comproprietà da parte della Juve, la serie A con 11 gol nel solo girone di andata. Lui da uomo del giorno, (anche il sindaco del suo paese in Calabria l'ha elogiato) è rimasto silenzioso come al solito - non rilascia intervista se non le poche battute nel dopo partita: "Una giornata che non dimenticherò mai - ha detto ad esempio ieri - A chi dedico questa vittoria? Ad Acerbi - il suo compagno di squadra, colpito da una grave malattia - alla mia famiglia ed alla mia ragazza". La nazionale maggiore? "Vado in nazionale... per uno stage con l'Under 21". E anche a Coverciano, non ha parlato. Ma i suoi compagni l'hanno festeggiato per il poker e i gol segnati finora. Non stupisce che il suo presidente, Giorgio Squinzi, se lo coccoli un pochino: "Rimarrà a Sassuolo senz'altro per un po', magari per sempre: chi lo sa, dipende da noi, se saremo capaci di rimanere in serie A e di attrezzarci per obiettivi più ambiziosi". E non stupisce che l'altra squadra che possiede il suo cartellino, la Juve, ne parli. Pur con una certa freddezza: "E' azzardato dire che giocherà con noi nella prossima stagione - ha detto Marotta - dobbiamo vedere il suo livello di crescita. E' molto giovane, il passaggio alla Juve è molto pesante, ha messo in difficoltà anche giocatori più talentuosi".
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