Due anni dopo quello di primo grado, Calciopoli conoscerà il suo verdetto d'appello il prossimo 10 dicembre: questa la data fissata dal collegio del tribunale di Napoli presieduto da Silvana Gentile. Prima che si arrivi all'epilogo della seconda tappa del processo che ha messo alla sbarra dirigenti e arbitri del calcio italiano, ci sarà spazio per altre due udienze interamente dedicate alla difesa dell'ex dg della Juventus Luciano Moggi e alla controreplica del procuratore generale. Lo stesso Moggi, con una mossa a sorpresa, ha chiesto di poter dire la sua nella prossima udienza, fissata per martedì 3 dicembre. I protagonisti di oggi sono stati gli ex arbitri De Santis, Bertini e Dattilo, e con loro l'ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto. I loro legali ne hanno chiesto l'assoluzione piena. ''Non basta aver attivato una scheda svizzera a Dattilo per sostenere l'accusa'', ha sottolineato l'avvocato dell'ex giacchetta nera di Locri, Lorenzo Radogna. Affidata all'avvocato Mauro Messeri la difesa dell'ex internazionale Paolo Bertini: ''L'ipotesi accusatoria ha perso pezzi per strada. Essa - ha spiegato il legale - si fondava sulla teoria del sorteggio manipolato, ma abbiamo visto che non c'era trucco. Bertini, inoltre, non ha mai avuto la scheda da Moggi ed è uno dei pochi mai intercettati di questo processo. Lo si accusa di aver favorito la Juve sul Milan - ha proseguito - ma i risultati dicono il contrario semmai, al punto che la Juve fece un comunicato stampa per lamentarsi del suo arbitraggio in un Atalanta-Milan in cui non espulse Nesta ultimo uomo e concesse un minuto in più di recupero consentendo a Pirlo di segnare al 94'''. ''Solo un enorme ribollire di telefonate finalizzate alla pretesa di non avere sfavori più che ad avere favori'': è quanto sarebbe emerso dal processo secondo l'avvocato di Pairetto, Matteo Bonatti. In un quadro in cui tutti chiamavano tutti - ha evidenziato - ''Pairetto ha mantenuto sempre una sua dirittura morale adeguandosi ad alcuni desiderata ma non cedendo su altri punti fermi, in particolare sulle designazioni''. Chiesta l'assoluzione piena anche per un altro ex fischietto internazionale, Massimo De Santis. ''Nei suoi confronti - ha sottolineato l'avvocato Paolo Gallinelli - c'è stato un corto circuito logico-probatorio. Lo si accusa di aver fatto entrare Moggi nel suo spogliatoio, ma ai dirigenti era permesso. Non c'è nessuna prova dell'associazione a suo carico, e dai tabulati si evince che si agganciano celle di Roma anche quando lui era a Coverciano o in Europa per arbitrare in Champions''. Dattilo, De Santis e Bertini hanno rinunciato alla prescrizione. Assoluzione richiesta anche per gli ex guardalinee Puglisi e Mazzei. La prossima udienza prevede l'intervento dell'avvocato di Moggi Maurilio Prioreschi e dello stesso ex dirigente della Juve per dichiarazioni spontanee. Il 10, invece, toccherà all'altro legale di Moggi, Paolo Trofino, cui farà seguito la controreplica del pg. Poi la Camera di Consiglio e la sentenza.
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