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08 Giugno 2016 - 10:37
L’appuntamento con la storia è sempre più vicino. È iniziato il conto alla rovescia per la Juniores del Settimo, che sabato 11 giugno sarà impegnato nella finale Scudetto di categoria. Allo stadio “Bozzi” di Firenze, con fischio di inizio alle ore 16, le violette di Stefano Ambrosini saranno chiamate all’ultima impresa di una stagione straordinaria, qualunque sia l’esito finale. Il Settimo se la vedrà con i campioni in carica della Vigor Perconti, un avversario quanto mai ostico che parte con i favori del pronostico ma di cui le violette non avranno alcun timore, come conferma mister Stefano Ambrosini: “Loro sono un’armata ma vale sempre lo stesso concetto: noi entreremo in campo per fare la nostra partita e loro dovranno dimostrarlo lì, sul campo, di essere più forti di noi. In quel caso gli faremmo i complimenti. Essere in finale Scudetto è qualcosa di incredibile, inimmaginabile a inizio stagione: ai ragazzi ho detto che non dobbiamo correre molto per prendere lo Scudetto perché loro ce l’hanno sulla maglia, basta staccarglielo”. L’allenatore del Settimo stempera un po’ la tensione e ammette che questa settimana di “riposo” è servita come non mai per calmare gli animi: “Finalmente abbiamo abbassato un po’ la temperatura - rivela Ambrosini -, anche perché nell’ultimo periodo abbiamo giocato ogni tre giorni partite alla morte ed è davvero pesante. Però solo in quel modo potevamo portare a casa il risultato. Sarà così anche sabato, andiamo a vivere questo sogno cercando di stare sul pezzo come sempre”. Ambrosini ammette poi di non aver ancora deciso lo schieramento da proporre, anche se, alla fine, il collaudato 4-3-3 potrebbe prevalere sul 4-2-3-1. “Ci sono ancora parecchie situazioni tattiche da definire, da cui dipenderà il modulo di partenza. Ho ricevuto molte informazioni sulla Vigor Perconti e sto valutando come affrontarli, ma indipendentemente dallo schieramento conterà la determinazione”. Sicura, invece, l’assenza di Barbati in mezzo al campo per squalifica: “Siamo una delle Juniores più giovani d’Italia e lui era l’unico che poteva portare esperienza. Mi dispiace per la sua assenza, ma non finirò mai di ringraziarlo per il comportamento assunto dopo aver preso il cartellino giallo in semifinale. Un esempio per tutti”. Ma Ambrosini si è reso conto di cosa ha fatto finora? “È qualcosa di storico: per la città, per il Piemonte, per la nostra società e per questi colori che amo. Non avrei mai pensato di giocarmi tanto, però ero certo che avremmo risposto bene. L’apice della stagione è stato lo spareggio vinto con il Volpiano: gli abbiamo dato una bella lezione di calcio e di lì in poi abbiamo acquisito maggior consapevolezza”. E il diritto di disputare una finale Scudetto...
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